Elucubrazioni, recensioni, curiosità varie sui miei film, registi, romanzi e scrittori preferiti.

martedì 30 ottobre 2018

L'UOMO SUL TRENO - The commuter -Mini Recensione-

Liam Neeson e il regista Jaume Collet-Serra ancora insieme, in una sorta di rielaborazione di Non-Stop, questa volta ambientato su un treno anziché a bordo di un aereo.
Un ex-poliziotto, ora un agente assicuratore al quale è appena stata data la notizia del suo licenziamento, è di ritorno a casa sul treno che abitualmente prende. Una misteriosa donna si avvicina e gli propone un semplice e remunerativo compito: rintracciare l'identità di un passeggero a bordo di quello stesso treno...
Il plot sulla carta poteva essere un bel thriller alla Hitchcock, ma il regista spagnolo Collet-Serra decide di virare quasi esclusivamente sull'action, snobbando un poco la suspense.
Costui, inoltre, non sa nemmeno usare gli elaborati virtuosismi registici nel modo appropriato (sembrano quasi tutti fini a se stessi) e calca troppo la mano su scene d'azione altamente improbabili.
Gli indizi sul mistero, poi, sono sbattuti in faccia allo spettatore in maniera troppo evidente, tanto che già a metà film è facile intuire il plot twist finale.
Liam Neeson si fa sempre apprezzare ma, pur avendo più o meno la stessa età del personaggio che interpreta (un sessantenne), salta, mena e spara come uno di 40 anni.
Bene tutto il cast, comunque, con un redivivo Sam Neill in una piccola/grande parte.
Buona la colonna sonora, mentre gli effetti speciali digitali sono un tantino dozzinali e invasivi.
Tirando le somme, il film non è poi così male, se lo si prende per quello che è: puro e semplice intrattenimento.

P.S. Il termine Commuter significa Pendolare, in italiano.
Chi diavolo sarebbe andato a vedere un film se si fosse chiamato "il pendolare"?
Una volta tanto è bene che non abbiano optato per la traduzione letterale del titolo.


VOTO: 6,5








domenica 28 ottobre 2018

COWBOYS & ALIENS -Mini Recensione-

Ennesimo film rivisto dopo qualche tempo che mi è sembrato meglio di come ricordassi.
Ok, personalmente l'idea di base non mi è mai parsa nemmeno troppo originale (Alieni nel vecchio West, in questo caso nel territorio dell'Arizona) ma facciamo finta di nulla.
Il film parte abbastanza bene, con le classiche atmosfere dei film western moderni, ma ben presto si notano i principali difetti, ovvero gli innumerevoli cliché del caso: il ricco proprietario terriero e di bestiame (Harrison Ford) che detta legge nella cittadina, con tanto di figlio viziato e inetto che si mette continuamente nei guai e un altro "figlio" adottivo, un trovatello Apache che vorrebbe avere più considerazione; il barista timido e impacciato, che non sa difendersi né sparare; il vecchio sceriffo locale ligio al dovere; ecc.
Daniel Craig funziona, anche se a tratti ricorda troppo James Bond (almeno un cambio di look poteva starci, no?) e spesso viene oscurato dai bravi attori caratteristi (tipo Sam Rockwell) che lo circondano. Ma c'è anche la bella Olivia Wilde, perché anche l'occhio vuole la sua parte.
La regia di Jon Favreau non è niente di che: si cerca lo spettacolo, gli effetti speciali perfetti, le belle inquadrature, un montaggio serrato, ma è priva di qualsiasi guizzo inventivo.
Idem per quanto riguarda la musica, con classiche citazioni western in alcune parti, eccessivamente pomposa in altre.
Il film dura decisamente troppo: il terzo atto mi è sembrato quasi sfiancante. In più l'elemento alieno rimane quasi sullo sfondo rispetto alle singole storie dei vari personaggi. Il che potrebbe essere anche un bene, se non ci fossero troppi stereotipi del caso (come ho già detto) e uno sviluppo narrativo delle sotto trame davvero prevedibile.
Insomma, una pellicola non del tutto riuscita.

VOTO: 6+






venerdì 19 ottobre 2018

THE PREDATOR -Mini Recensione-

Attendevo l'uscita di questo film da un bel po' di tempo e finalmente sono riuscito a vederlo.
Ok, il plot di partenza pare abbastanza stiracchiato: un Predator precipita con la propria astronave in Messico, finendo per essere catturato dalla solita squadra governativa americana. Ma un cecchino dei Ranger che si era trovato a tu per tu con l'alieno predatore, nel frattempo, è entrato in possesso di alcuni elementi della sua armatura. E il Predator li rivuole indietro...
Ma c'è anche dell'altro, che non voglio rivelare, anche se dal Trailer si vede chiaramente che c'è la presenza di un altro Predatore ancora più mostruoso.
A livello temporale, questo sequel si colloca tra il secondo e il terzo film, comunque.
Allora, la pellicola è molto, molto "fracassona", però pure parecchio divertente, con battute a raffica e qualche citazione al primo film (dove il regista Shane Black interpretava il militare occhialuto che raccontava barzellette sporche, tra l'altro).
Molti dialoghi sembrano "stupidi", con un sacco di "caxxo" gratuiti a destra e a manca (Fu.k in originale); come detto prima, però, ci si diverte parecchio.
Il cast è ben assortito, partendo proprio dal protagonista, Boyd Holbrook, il quale ha la faccia abbastanza tosta e strafottente per il ruolo. Tosta e parecchio "sboccata" la co-protagonista femminile, Olivia Munn (sua è la citazione per eccellenza, riprendendo la famosa battuta di Schwarzy nel primo capitolo). Black, che è anche co-sceneggiatore, caratterizza bene anche tutti gli altri comprimari, compreso un redivivo (seppur sfigurato dal botox) e sorprendente Thomas Jane.
Si fa davvero in tempo ad affezionarsi a quasi tutti gli elementi della strampalata squadra di soldati schizzati che devono vedersela con il Predator e speri davvero che, alla fine, possano cavarsela.
Ci sono anche un paio di trovate originali nello script (finalmente qualcosa di nuovo), non a caso reputo Shane Black più bravo come sceneggiatore, anziché regista.
La colonna sonora si rifà praticamente per intero a quella composta in modo splendido da Alan Silvestri per il primo capitolo della saga, altro punto guadagnato!
In conclusione: in realtà questo film dovrebbe essere una grossa baracconata americana, ma è incredibilmente divertente.
E comunque supera di parecchio quei due filmacci di Alien(s) Vs Predator.

VOTO: 7+










lunedì 15 ottobre 2018

LA RAGAZZA NELLA NEBBIA -Mini Recensione-

Premetto subito che il romanzo dello stesso Donato Carrisi da cui il film è tratto non l'ho ancora letto (a differenza di altri suoi thriller) e che ero piuttosto scettico sul suo esordio alla regia.
Tutto parte in sordina, con fare incerto, soprattutto per quanto riguarda la recitazione e Tony Servillo (attore italiano che comunque apprezzo) appare subito un tantino troppo sopra le righe per i miei gusti.
Ma la storia (una ragazza scomparsa, l'arrivo di un ispettore che ama i riflettoriun principale indiziato) pian piano decolla grazie a un'atmosfera fredda e rarefatta, con la mano del regista che si fa più sicura, riuscendo a condurti esattamente dove Carrisi voleva.
Bravo Alessio Boni, l'unico attore che secondo me riesce a rendere uniforme la sua performance dall'inizio alla fine. Jean Reno è un po' sprecato ma se la cava bene a recitare in italiano.
Ecco invece un altro dei difetti della pellicola: non si capisce bene dove sia ambientato (presumibilmente sulle Alpi presso il confine con la Francia) anche perché ci sono cognomi stranieri, accenti diversi e la fittizia polizia locale sembra uscita da un film americano (tipo Fargo). Lo spettatore, quindi, rimane leggermente spiazzato.
Tirando le somme, posso dire che è abbiamo a che fare con un thriller che, sbavature a parte, riesce a tener testa a molti prodotti americani ben più "blasonati".
Anche perché dopo i titoli di coda mi è rimasto dentro "qualche cosa", a differenza di altri film del genere.

VOTO: 7




sabato 13 ottobre 2018

WONDER WOMAN -Mini Recensione-

Dopo la sua apparizione in Batman V Superman, ecco il film completamente incentrato su Wonder Woman.
Ambientato durante la prima guerra mondiale, (una delle differenze rispetto al fumetto) la nostra eroina dovrà vedersela oltre che con le fasi finali della WW1, anche con Ares, il dio greco della guerra...
Ok, da dove iniziamo?
Sinceramente mi aspettavo peggio e anche la sceneggiatura, in generale, non è poi così naif (plot twist finale a parte, davvero telefonato). C'è anche un discreto "messaggio" femminista, cosa presente in origine anche nel fumetto.
Gal Gadot è indiscutibilmente un bel vedere e riesce a cavarsela discretamente, almeno a tratti, nella recitazione, ma l'andazzo generale è mediocre. Molte scene con dialoghi sono recitate in modo pessimo. Decisamente meglio Chris Pine, anche se l'attore finisce sempre per interpretare, di fatto, lo stesso identico personaggio, ovvero lo sbruffone (ma simpatico) impenitente.
Grande delusione per Danny Huston, invece. Il suo personaggio, il villain di turno, è piattissimo (quasi inutile) ma anche lui ci mette del suo per renderlo insulso.
O forse è colpa della regista, Patty Jenkins, che non sa dirigere gli attori come si deve.
Tecnicamente la sua regia non è male, ma il continuo uso di rallenty e accelerazioni durante le scene d'azione, alla fine mi ha sfiancato.
Per non parlare della colonna sonora: indiscutibilmente epica (pure troppo), ma eccessivamente ridondante e troppo in stile Hans Zimmer. Va bene la citazione, ma rifarsi alle sonorità di Zimmer per i 2 Sherlock Holmes di Guy Ritchie nelle scene ambientate a Londra, mi pare un tantino eccessivo.
Comunque, rimane probabilmente il miglior film DC Comics apparso ultimamente sul grande schermo.

VOTO: 6






sabato 6 ottobre 2018

JURASSIC WORLD -Mini Recensione-

Questa è una delle poche volte che un film che mi ha quasi completamente deluso durante la prima visione, non mi è sembrato poi cosi male alla seconda.
Tornano, quindi, i dinosauri (con relativo nuovo parco) portati sul grande schermo da Spielberg nel 1993, grazie però al genio del grande Michael Crichton, con un'operazione nostalgica ma anche furba e, ovviamente, commerciale.
Il prodotto è ben confezionato, ma è pieno zeppo di cliché ormai stra-abusati che però probabilmente il pubblico si aspetta di trovare: il cattivo di turno che vorrebbe usare i Raptor come arma bellica, gli immancabili ragazzini dispersi nell'isola (con il nuovo e famelico dinosauro creato in laboratorio alle calcagna), i finanziatori del progetto che continuano imperterriti ad aprire i cancelli del parco nonostante il disastro del primo film e le solite immancabili ingenuità tipiche dei blockbuster.
Chris Pratt fa la sua porca figura nelle vesti dell'infallibile eroe di turno, mentre il pur bravo Vincent D'Onofrio finisce per interpretare il solito villain stereotipato (che muore anche in modo deludente e quasi anonimo). Bryce Dallas Howard è carina, ma nulla più.
Il regista, Colin Trevorrow, non è Spielberg, purtroppo (anche se non sono mai stato un grande fan dei primi due film) e infatti non c'è un'idea originale di regia in tutto il film.
Fotografia impeccabile, montaggio frenetico, effetti speciali da togliere il fiato.
Intrattiene bene, non annoia quasi mai, ma è anche troppo prevedibile, dalla prima all'ultima scena.

VOTO: 6--