Terzo film tratto dai romanzi di Dan Brown con Tom Hanks nei panni di Robert Langdon, questa volta ambientato (in parte) a Firenze.
Credo sia il peggiore della trilogia (spero sia anche l'ultimo), con un Hanks invecchiato e, assieme a quasi tutto il resto del cast, piuttosto annoiato.
Regia del discontinuo Ron Howard non pervenuta; probabilmente anche lui pensava solo a girare in fretta e furia questo pessimo film e incassare i soldoni.
Mi chiedo se gli imbarazzanti passaggi di sceneggiatura siano farina del sacco di Dan Brown o dello sceneggiatore David Koepp; come all'inizio del film, quando Langdon, in preda ad amnesia, non si ricorda la parola
caffè ma rimembra esattamente il proprio indirizzo mail (WTF?), o quando riesce ad eludere la propria cattura semplicemente usando un'uscita secondaria del palazzo in cui si trovava. Per non parlare dei passaggi segreti dei luoghi d'arte di Firenze che conosce solo lui, alla faccia di chi lì ci lavora da anni. La trama è totalmente implausibile, quindi.
La colonna sonora è dell'immancabile Hans Zimmer (ormai è ovunque), che per fortuna si è trattenuto: ci mancava solo il suo solito commento musicale pomposo, ripetitivo e ridondante.
In pratica si tratta soltanto di un'operazione commerciale che sfrutta l'ennesimo libro di successo di un pessimo romanziere.
E da un brutto romanzo si può ricavare solo un orribile film.
VOTO: 4