Un agente della CIA si ritrova invischiato in un complotto ai danni dell'umanità nel quale viene sfruttato uno strano fenomeno in cui persone e oggetti possono muoversi in modo "invertito", tipo un proiettile che dal muro, rientra nella canna della pistola anziché venir sparato...
Ok, la breve sinossi pare incomprensibile, ma in realtà il film è proprio così.
Bisogna sforzarsi di rimanere lucidi durante la visione per capirci qualche cosa e l'enorme quantità di "spiegoni" al quale lo spettatore viene continuamente sottoposto non aiuta di certo.
L'idea di base in fondo non era male, però credo che Nolan abbia sopravvalutato le facoltà cognitive della gran parte della gente che va al cinema a guardarsi i suoi film.
Tecnicamente parlando è girato bene, ma le scene d'azione risultano incomprensibili per il fatto che spesso la linea temporale degli eventi sta scorrendo all'indietro rispetto al punto di vista dei protagonisti e le cose si fanno ancora più complicate nel climax finale.
Il "protagonista" (si chiama proprio così anche nella didascalia dei titoli di coda) è un personaggio senza spessore, soprattutto perché non conosciamo nulla di lui, nemmeno il nome. Molto meglio i comprimari (mi ha sorpreso soprattutto Robert Pattinson), col villain Kenneth Branagh che "gigioneggia" un po' troppo per i miei gusti.
La colonna sonora, come sempre nelle pellicole di Nolan, risulta ridondante, invadente e sfiancante; è mai possibile che il regista non sia capace di girare qualche scena nell'assoluto silenzio, senza la musica martellante in sottofondo? Lo stile elettronico vagamente retrò la rende pure fuori contesto. Non avrei mai creduto di dover rimpiangere Hans Zimmer (qui sostituito da un altro compositore perché impegnato altrove).
Terminata la visione, ho avuto non poche difficoltà a fare mente locale per vedere se tutto tornava.
Ancora adesso non sono convinto che mia sia tutto chiaro.
VOTO: 6 (perché nonostante tutto non mi sono annoiato)