Elucubrazioni, recensioni, curiosità varie sui miei film, registi, romanzi e scrittori preferiti.

domenica 25 luglio 2021

TENET -Mini Recensione-

 Un agente della CIA si ritrova invischiato in un complotto ai danni dell'umanità nel quale viene sfruttato uno strano fenomeno in cui persone e oggetti possono muoversi in modo "invertito", tipo un proiettile che dal muro, rientra nella canna della pistola anziché venir sparato...
Ok, la breve sinossi pare incomprensibile, ma in realtà il film è proprio così.
Bisogna sforzarsi di rimanere lucidi durante la visione per capirci qualche cosa e l'enorme quantità di "spiegoni" al quale lo spettatore viene continuamente sottoposto non aiuta di certo.
L'idea di base in fondo non era male, però credo che Nolan abbia sopravvalutato le facoltà cognitive della gran parte della gente che va al cinema a guardarsi i suoi film.
Tecnicamente parlando è girato bene, ma le scene d'azione risultano incomprensibili per il fatto che spesso la linea temporale degli eventi sta scorrendo all'indietro rispetto al punto di vista dei protagonisti e le cose si fanno ancora più complicate nel climax finale.
Il "protagonista" (si chiama proprio così anche nella didascalia dei titoli di coda) è un personaggio senza spessore, soprattutto perché non conosciamo nulla di lui, nemmeno il nome. Molto meglio i comprimari (mi ha sorpreso soprattutto Robert Pattinson), col villain Kenneth Branagh che "gigioneggia" un po' troppo per i miei gusti.
La colonna sonora, come sempre nelle pellicole di Nolan, risulta ridondante, invadente e sfiancante; è mai possibile che il regista non sia capace di girare qualche scena nell'assoluto silenzio, senza la musica martellante in sottofondo? Lo stile elettronico vagamente retrò la rende pure fuori contesto. Non avrei mai creduto di dover rimpiangere Hans Zimmer (qui sostituito da un altro compositore perché impegnato altrove).
Terminata la visione, ho avuto non poche difficoltà a fare mente locale per vedere se tutto tornava.
Ancora adesso non sono convinto che mia sia tutto chiaro.

VOTO: 6 (perché nonostante tutto non mi sono annoiato)





giovedì 22 luglio 2021

A RISCHIO DELLA VITA -Mini Recensione-

Darren McCord, un vigile del fuoco incaricato della sicurezza dello stadio di Hockey a Pittsburg, si ritrova a dover combattere un intero gruppo di malintenzionati che ha preso in ostaggio il vicepresidente degli Stati Uniti durante la finale della Stanley Cup...
Questo action movie del 1995 credo sia il più spudorato clone di Die Hard di sempre (partendo dal cognome del protagonista e un sacco di situazioni riprese quasi pari pari dal film con Bruce Willis), anche se ho trovato buona l'idea di ambientare il tutto durante una partita di Hockey, quasi in tempo reale.
Il titolo originale Sudden Death, rimane più azzeccato, visto che fa riferimento proprio al match in questione (ed è l'equivalente del golden gol del calcio).
Tornando al film, Van Damme non è male e, una volta tanto, prende un sacco di botte anziché darle (altro elemento che lo accosta a McClane). In realtà ho avuto anche l'impressione che il suo personaggio rimanga spesso defilato, quasi in secondo piano, per gran parte del film. Niente di nuovo riguardo al villain di turno interpretato da Powers Boothe: humor di pessimo gusto a parte, il suo personaggio è senza alcun spessore, oltre che essere molto prevedibile.
Peter Hyams alla regia è una garanzia, ma ci sono un paio di uccisioni dei cattivi che risultano involontariamente parodistiche, tipo quando McCord ne uccide uno con un osso di pollo! Oppure tutta la scena di combattimenti nella cucina, tra olio bollente, fornelli accesi, ghiacciaie e affettatrici. Roba che pare uscita da Una Pallottola Spuntata. L'eroe di turno riesce perfino a intrufolarsi per pochi minuti nella partita di Hockey come portiere (salvando il risultato)...
Meglio la seconda parte del film, dove è percepibile una certa tensione, grazie anche a un buon montaggio.
In retrospettiva, non è così pessimo come ricordavo. 

VOTO: 6





martedì 20 luglio 2021

TIMECOP - Indagine Dal Futuro -Mini Recensione-

Max Walker è un poliziotto di Washington D.C. a cui nel 1994 hanno ucciso la moglie, probabilmente per colpire lui. Dieci anni dopo, è diventato una specie di "agente temporale" con il compito di viaggiare indietro nel tempo per impedire paradossi temporali da parte di criminali che, a loro volta, sono in grado di viaggiare nel passato.
Finirà per imbattersi in un complotto che potrebbe portare gravi conseguenze per la futura presidenza americana e non solo...
Probabilmente il miglior film con Jean-Claude Van Damme,  qui all'apice della sua carriera.
Visto in lingua originale, il suo accento non è nemmeno così terribile, se paragonato, per esempio, ad altri attori stranieri che hanno tentato la fortuna a Hollywood, vedi Chistopher Lambert (che come attore è anche peggiore).
La sceneggiatura ha un sacco di buchi narrativi (dove diavolo finiscono i veicoli a razzo per il viaggio nel tempo?) assieme a situazioni e paradossi temporali già visti in innumerevoli altri film del genere (anche se forse nel 1994 non erano ancora così abusati) ma la regia di Peter Hyams è buona e, come detto, per Van Damme se la cava egregiamente pure quando non si tratta di tirare calci in faccia ai cattivi.
Ron Silver nel ruolo del villain di turno, infido e odioso, era una garanzia.
Bene le musiche di Mark Isham.
Non è un film invecchiato molto bene, visto che la tecnologia e il look (ormai) retro futuristico degli anni '90 è stato superato da un bel pezzo (i veicoli sono una roba inguardabile). 
Non male, comunque. 

VOTO: 7-








domenica 4 luglio 2021

LA GUERRA DI DOMANI -Recensione-

Anno 2022. Dei "crononauti" provenienti dal 2051 si manifestano durante i mondiali di calcio nel Quatar: sono tornati indietro nel tempo per reclutare persone da far combattere in una guerra del futuro dove l'umanità intera sta per essere annientata. Verrà scelto anche Dan Forester, un ex-militare con una mente da scienziato, che dovrà lasciare moglie e figlia nel presente...
Il plot di partenza pare abbastanza originale ma, quando si tirano in ballo i viaggi nel tempo, i problemi logico/narrativi "vengono fuori dalle fottu.e pareti!". Lo sceneggiatore prova ad affrontarli, ma li accantona in fretta e furia perché lo spettatore non deve scervellarsi troppo.
E questo è solo uno dei tanti problemi di questo film, che rubacchia qua e là dai vari Alien(s), Independence Day, La Cosa, Starship Troopers e, ovviamente, da tutto il cinema sui viaggi temporali. La sceneggiatura, poi, è impostata in modo molto scolastico, anzi, elementare; prendiamo per esempio la caratterizzazione del protagonista interpretato da Chris Pratt: un padre di famiglia non soddisfatto della piega che sta prendendo la sua vita lavorativa e, guarda caso, sarà proprio la missione nel futuro a dargli l'occasione che attendeva. Il fatto che sia un genio, un ex militare, oltre che dotato di un fisico imponente e palestrato, non aiuta a renderlo un personaggio credibile. Non che Pratt non sia carismatico, ma al suo posto avrei visto meglio Tom Cruise. 
J.K. Simmons invece interpreta suo padre, un reduce dal Vietnam che ha abbandonato la famiglia e che vive da recluso perché è diventato paranoico nei confronti delle istituzioni... per la serie: viva l'originalità! Non va certo meglio con i personaggi secondari, tant'è che è facile capire quando e come avverrà la loro dipartita.
Simmons comunque se la cava alla grande, così come la co-protagonista Yvonne Strahovski: bella, brava e tosta.
Il secondo atto del film, quello ambientato nel futuro, è probabilmente quello che funziona meglio. Buona la scelta del regista di non mostrare subito i mostri, i quali incutono abbastanza terrore e ribrezzo, discostandosi, almeno nell'aspetto, dalle creatura aliene viste al cinema negli ultimi decenni.
Il terzo atto, purtroppo, è quello che mi ha deluso maggiormente.
Senza fare spoiler, dico solo che, in pratica, il gruppo di eroi sopravvissuti alla guerra del futuro portano a termine in modo goffo quello che gli scienziati del 2051 avrebbero dovuto (pensare) e fare fin dall'inizio, anziché affannarsi a reclutare combattenti dal passato. Sul climax avrei molto da ridire, ma non posso essere più specifico onde evitare, appunto, di anticipare un sacco di cose.
I conflitti tra i vari personaggi, così come quelli più intimi e interiori, vengono frettolosamente risolti in scene di un paio di minuti; poi via, come non fosse successo nulla, ad affrontare di nuovo i mostri cattivi.
La colonna sonora l'ho trovata spesso invadente, ridondante  e con un irritante tono epico.
Gli effetti speciali, creature aliene a parte, non mi hanno entusiasmato.
Riguardo alla regia, qualche vago accenno di originalità qua e là si può notare, non è eccessivamente "fracassona", ma nel complesso non mi ha colpito. Non manca la classica scena al rallenty ripresa dall'alto con gli eroi che stanno per precipitare nel vuoto...
Concludendo: se si accetta il film per quello che è, cercando di chiudere un occhio (anzi due) sulla sceneggiatura, può risultare sufficientemente godibile.


VOTO: 6-