Un comandante di un sottomarino nucleare americano riceve l'incarico di raggiungere una base artica americana, in una missione top-secret, navigando sotto il pack...
Pretenziosa trasposizione cinematografica dell'ennesimo romanzo del prolifico scrittore britannico Alistair MacLean, che però non colpisce il segno.
John Sturges ha realizzato grandi western e quel capolavoro de La grande fuga, ma qui sbaglia tutto o quasi. Il ritmo è fiacco, la regia è ultra statica e funziona solo la parte ambientata sul sottomarino.
Rock Hudson ha una buona presenza scenica, ma pare annoiarsi per tutto il film. Molto meglio Patrick MacGoohan, pur non sfruttato a dovere, mentre Ernest Borgnine è sempre una garanzia.
La parte artica è girata in studio usando un fintissimo set di plastica e cartone, tanto che le costruzioni della base appaiono palesemente di ridotte dimensioni rispetto alle scene ambientate al loro interno (usando altri set).
Si salva parzialmente la fotografia, essendo girato in (finto) cinerama.
Un passo falso di Sturges che fu giustamente snobbato da pubblico e critica.
VOTO: 5
Elucubrazioni, recensioni, curiosità varie sui miei film, registi, romanzi e scrittori preferiti.
martedì 8 febbraio 2022
BASE ARTICA ZEBRA -Mini Recensione-
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