Elucubrazioni, recensioni, curiosità varie sui miei film, registi, romanzi e scrittori preferiti.

domenica 27 gennaio 2019

SUPERMAN RETURNS -Mini Recensione-

Prima del reboot de L'UOMO D'ACCIAIO, ci fu questo film diretto da Bryan Singer a narrare le gesta del più famoso eroe della DC Comics.
Temporalmente si colloca qualche anno dopo gli eventi di SUPERMAN II di Richard Lester (subentrato a Donner) anche se in realtà è ambientato all'epoca della sua uscita, ovvero nel 2006.
E' chiaramente un omaggio ai primi film, con tanto di tema musicale di John Williams e (quasi) tutti i personaggi richiamano quelli degli anni '70/80.
Kevin Spacey tra tutti, che (almeno in originale) ha gli stessi modi e tempi quasi comici del Luthor di Gene Hackman, risultando però un "tantino" più sadico. Una delle poche performance di Spacey che ho gradito, comunque.
Il bistrattato Brandon Routh effettivamente è molto simile al compianto Christopher Reeve quando interpreta l'impacciato Clark Kent, mentre i "dolori" si hanno quando indossa la calzamaglia di Superman: a mio modo di vedere non regge proprio il paragone e Kevin Spacey gli ruba la scena praticamente per tutto il film
Kate Bosworth, invece, ha ben poco della Lois Lane di Margot Kidder.
Ma l'atmosfera generale, naif quanto basta, pare essere uscita direttamente dagli anni '80.
Il film funziona, lo devo ammettere, a parte qualche lungaggine di troppo tipica di Singer.
John Ottman (che è pure uno dei montatori) fa un buon lavoro con le musiche, ri-arrangiando benissimo il tema di Williams e aggiungendo del suo.
Un film, credo, che andrebbe rivalutato.


VOTO: 7







lunedì 21 gennaio 2019

INTO THE GRIZZLY MAZE -Mini Recensione-

Un enorme Grizzly semina morte nei dintorni di una cittadina dell'Alaska. Toccherà a un poliziotto locale e al fratello cercare di porre fine al massacro...
Ci sono palesi richiami a Lo squalo e a Grizzly, l'orso che uccide (che a sua volta era una specie di clone in salsa boschiva del film di Spielberg) in questa pellicola d'avventura con elementi horror del 2015.
Uscita inspiegabilmente direttamente per l'home video, in realtà non è affatto male.
I personaggi principali sono ben caratterizzati, forse poco originali, ma comunque viene dedicato loro tempo sufficiente per scoprirne il passato e affezionarsi.
La sceneggiatura ha qualche sbavatura qua e là, così come la regia e la fotografia, ma non mi sono annoiato nemmeno un minuto.
Bene James Marsden e Thomas Jane che interpretano i due fratelli protagonisti. Così come Billy Bob Thornton: il suo personaggio richiama palesemente quello di Robert Shaw ne Lo squalo, ma anche in questo caso fa la sua porca figura..
Meritavano forse più spazio le co-protagoniste femminili.
C'è anche  Scott Glenn e pure il suo ruolo ha dei richiami al film di Spielberg, a mio modo di vedere.
Non si fa nemmeno un uso troppo gratuito dello splatter, soltanto quanto basta per inorridire senza scadere nel grottesco.
Insomma, un prodotto ben confezionato, con un buon cast e che intrattiene bene, inspiegabilmente sottovalutato.

VOTO: 7-




domenica 20 gennaio 2019

UOMINI CONTRO -Mini Recensione-

Altopiano di Asiago, 1916.
Fanti italiani vengono mandati ripetutamente al massacro da parte degli alti ufficiali in comando fino a che, uno a uno, i protagonisti della storia proveranno (inutilmente) a ribellarsi...

Probabilmente rischio la blasfemia, ma secondo me questo Uomini Contro di Francesco Rosi è addirittura migliore di Orizzonti di gloria di Kubrick.
Del resto è tratto da Un anno sull'Altipiano di Emilio Lussu, romanzo sul quale  lo stesso Kubrick provò ad a gettarsi prima di optare per il libro Orizzonti di Gloria  di Humphrey Cobb.
Almeno così ho letto da qualche parte, ma non so se questa storia sia vera o meno.
La regia di Francesco Rosi appare volutamente ruvida, con molta camera a mano, quasi da documentario, anche nelle grandiose e crude scene di battaglia (decenni prima di Salvate il soldato Ryan) che poco hanno da invidiare a quelle di film bellici molto più recenti.
In netto contrasto con quella sofisticata, fotograficamente e stilisticamente perfetta della pellicola di Kubrick.
Ma lo stile di Rosi risulta altrettanto efficace e coinvolgente, se non di più. Qui infatti si tratta di italiani, che parlano con diversi accenti regionali, con un mostruoso Gian Maria Volontè in mezzo a un cast di facce perfette (molti di loro sono stati doppiati).
Musica minimalista, che rimane quasi in sottofondo, riuscendo così a dare ancor di più la sensazione di realismo.
Un film, quello di Rosi, che nel 1970 fu criticato e osteggiato dall'esercito italiano per via dell'irriducibile antimilitarismo e pessimismo che pervade la storia dall'inizio alla fine, tant'è che lo stesso Lussu ne prese le distanze.
Un capolavoro da riscoprire.

VOTO: 8,5





lunedì 14 gennaio 2019

DECISIONE CRITICA -Mini Recensione-

Ricordo di aver visto quest action movie del 1996 su una VHS a noleggio, all'epoca.
Poco tempo dopo, mi capitò di leggerne una recensione su un noto settimanale di cinema e TV nella quale, oltre che stroncare totalmente il film, si riteneva ridicola la motivazione suicida del capo dei terroristi...
Mi tornò subito in mente quando appresi dei fatti dell'11 settembre del 2001.
E chissà se quel giorno anche il recensore (di cui non ricordo il nome) avrà avuto i brividi dietro la schiena come li ho avuti io ripensando a quanto aveva scritto anni prima.
Ma torniamo al film.
Dei terroristi prendono possesso di un Boeing 747, con tanto di pericolosissimo ordigno che potrebbe causare milioni di morti sul suolo americano.
Ma una squadra di militari USA, assieme a ingegnere e un analista, riesce a salire a bordo di nascosto grazie a un velivolo sperimentale per tentare di risolvere la situazione...

Riscoprendo questa pellicola (come al solito) dopo parecchi anni, mi è sembrata decisamente migliore di quello che ricordavo.
La regia dei Stuart Baird risulta un po' piattina (Baird ha iniziato come montatore), così come la fotografia, mentre le musiche di uno svogliato Jerry Goldsmith non mi hanno convinto del tutto.
Per non parlare della (ridicola) grafica a 16 bit della tecnologia computerizzata di quegli anni.
Ma ci sono dei momenti di tensione ben azzeccati.
La sceneggiatura è dei fratelli Thomas (quelli di Predator) e secondo me non è affatto male, se si accettano i classici cliché dei film di questo tipo.
Ottimo Kurt Russell, che risulta perfetto nel ruolo del civile che si trova a dover risolvere una situazione più grande di lui assieme a dei militari che rimangono a loro volta senza il proprio leader.
Non male anche John Leguizamo, Oliver Platt, Joe Morton e Halle Barry.
La critica, invece, massacrò la perfomance di Steven Seagal.
Bene anche la caratterizzazione del villain di turno da parte di David Suchet.
C'è anche l'immancabile finale alla "Airport" che chiude, comunque, perfettamente la storia.
A conti fatti, lo reputo decisamente migliore di Air Force One, uscito l'anno dopo.

VOTO: 7-





martedì 8 gennaio 2019

AMERICAN ASSASSIN -Mini Recensione-

Un giovane americano si improvvisa giustiziere  per vendicare la morte della fidanzata durante un attacco terroristico jihadista, finché la CIA decide di reclutarlo e addestrarlo...
Tratto comunque da un romanzo, il plot appare molto improbabile e anche l'inizio del film non sembra promettere bene.
Sia chiaro, c'è ben poco di originale, con tanto di villain di turno che si rivela essere un rinnegato addestrato dalla  stessa CIA e a un certo punto pare di trovarsi di fronte una specie di Jason Bourne in versione bimbominkia.
Ma all'improvviso il film inizia a funzionare e a coinvolgere.
La regia di codesto Michael Cuesta forse è un tantino piattina e la fotografia anonima, ma almeno non si esagera di camera a mano e montaggio ultra frenetico nelle scazzottate.
Il giovane protagonista Dylan O'Brien, già visto in The maze runner, è bravo e perfettamente in parte, così pure Michael Keaton che spesso gli ruba la scena (seppur con la sua solita recitazione sopra le righe).
Delude un po' l'antagonista Taylor Kitsch, invece.
Il finale pieno di (palesi) effetti speciali digitali stride parecchio con lo stile asciutto e pulito del resto del film.
Mi sono divertito, comunque.


VOTO: 7--