Due sorellastre, assieme a due amiche, decidono di esplorare di nascosto una grotta nella quale sono stati ritrovati alcuni reperti Maya. Ma lì sotto troveranno anche dei famelici squali bianchi adattati a vivere nelle buie profondità...
Sequel di 47 metri (che ho già recensito tempo fa clicca qui ) pare un mix tra Sanctum e The Descent, con gli squali ciechi al posto delle creature mutate. Molte scene sono alquanto improbabili, altre invece prevedibili e ovviamente si sa chi, alla fine, riuscirà a cavarsela.
La regia tecnicamente non è male e gli squali sembrano ben fatti ma, come ho detto, sa di già visto (anche il rapporto tra le sorellastre e la caratterizzazione delle ragazze protagoniste), con giusto un paio di Jumpscare ben azzeccati. La recitazione spesso latita, mentre la presenza di John Corbett è praticamente irrilevante. Esordio trascurabile di Sistine Stallone, giovane figlia di Sly.
Nel finale la pellicola sembra recuperare, ma...
Niente di che, tutto sommato.
Si lascia guardare.
P.S. Se vi piace l'ambientazione claustrofobica sottomarina, vi consiglio di recuperare Sanctum, molto più teso e riuscito, nonostante non ci siano squali.
VOTO: 6-