Il primo di 3 kolossal epici firmati da David Lean, uno dei più grandi registi di sempre.
Birmania, WW2.
La storia (parzialmente vera) della costruzione di un ponte da parte di alcuni prigionieri britannici, guidati dal maggiore Nicholson, per conto dei giapponesi. Ma c'è anche chi, quel ponte, è intenzionato a farlo saltare...
Da un romanzo di Pierre Boulle.
La regia di Lean è impeccabile, epica, magistrale.
Sir Alec Guinnes e William Holden interpretano alla grande dei personaggi memorabili, con una menzione speciale per James Donald (che ritroveremo qualche anno dopo ne La grande fuga), la famosa Colonel Bogey March fischiettata dai prigionieri all'inizio, in una pellicola senza la minima traccia di quella vomitevole retorica dei film di guerra moderni.
Un capolavoro assoluto e senza tempo. Un film che non invecchia mai.
VOTO: 9
Elucubrazioni, recensioni, curiosità varie sui miei film, registi, romanzi e scrittori preferiti.
domenica 24 dicembre 2017
giovedì 21 dicembre 2017
CENTURION -Mini Recensione-
Anno 117 dopo Cristo. Quintus Diaz, un centurione romano di uno sperduto avamposto situato oltre il vallo di Adriano, miracolosamente sopravvissuto ad un massacro ad opera dei Pitti, si unisce alla Nona regione romana, spostatasi a nord proprio per tentare di sconfiggere una volta per tutta la popolazione locale...
Non il miglior lavoro di Neil Marshall, ma vale comunque la pena di vederlo.
Non il miglior lavoro di Neil Marshall, ma vale comunque la pena di vederlo.
Non annoia (ed è un bene), citazionista, con forse troppo splatter gratuito, almeno per i miei gusti.
Buono il cast, con un ottimo Michael Fassbender, anche se i personaggi di contorno appaiono un po' troppo stereotipati e, probabilmente, anacronistici.
Buono il cast, con un ottimo Michael Fassbender, anche se i personaggi di contorno appaiono un po' troppo stereotipati e, probabilmente, anacronistici.
Buona, come sempre, la regia di Marshall.
Rimane comunque un film avventuroso e avvincente, purtroppo sottovalutato.
Rimane comunque un film avventuroso e avvincente, purtroppo sottovalutato.
VOTO: 7
martedì 12 dicembre 2017
COUNTDOWN DIMENSIONE ZERO -Mini Recensione-
Un classico degli anni '70/80 che volevo rivedere da molto, molto tempo.
1980. In navigazione nei pressi delle Hawaii, una portaerei americana si ritrova catapultata indietro nel tempo, ritrovandosi così nella Pearl Harbor del 1941 alla vigilia dell'attacco giapponese...
Questo film non è nemmeno invecchiato più di tanto e la storia, anche se apparentemente ingenua, funziona bene; tralasciando la forzatura del viaggio (e ritorno) nel passato, abbiamo però un bel twist finale che chiude perfettamente il cerchio.
La regia di Don Taylor è da vecchia scuola, ma non è certo un difetto.
Bene gli attori, con Kirk Douglas e Martin Sheen su tutti.
Secondo me, Countdown Dimensione Zero (quasi inspiegabile il titolo italiano), che all'epoca poteva essere considerato un film di serie B, potrebbe tranquillamente eclissare molti blockbusters moderni pieni di grafica digitale.
Da riscoprire.
Da riscoprire.
VOTO: 7,5
sabato 9 dicembre 2017
MISSIONE ARARAT
Nuova recensione letteraria.
Questa volta parlerò di Missione Ararat, un romanzo d'avventura dalle tinte horror dell'americano (e a quanto pare prolifico) Christopher Golden.
L'ho comprato perché qualche tempo fa avevo avuto un'idea molto simile per un mio romanzo d'avventura che poi non ho mai portato a termine.
Tornando a questo Missione Ararat, già dal titolo si può intuire che di mezzo c'è l'Arca di Noè oltre al cadavere mummificato di un'inquietante creatura con le corna che viene ritrovata all'interno della stessa...
Se il plot può apparire un po' trash, il romanzo lo è un po' meno.
Ma non è neanche un capolavoro. Anzi...
Non è scritto bene (di sicuro non è molto scorrevole) e i personaggi principali, potenzialmente interessanti, alla fine sembrano solo abbozzati. Quelli di contorno, poi, sono piatti all'ennesima potenza, messi lì semplicemente per diventare carne da macello.
Ci sono anche molte domande a cui non viene data risposta (l'origine dell'Arca, per esempio) e la parte centrale del romanzo è piuttosto confusa.
Anche se c'è molto horror, l'autore non riesce quasi mai a spaventare, né a "inorridire".
Ho fatto fatica a finirlo, e non è certo un bene.
E la montagna che si vede in copertina non è l'Ararat.
L'ennesima occasione sprecata e il solito mediocre romanzo pubblicato dalla Newton Compton.
VOTO:5
Questa volta parlerò di Missione Ararat, un romanzo d'avventura dalle tinte horror dell'americano (e a quanto pare prolifico) Christopher Golden.
L'ho comprato perché qualche tempo fa avevo avuto un'idea molto simile per un mio romanzo d'avventura che poi non ho mai portato a termine.
Tornando a questo Missione Ararat, già dal titolo si può intuire che di mezzo c'è l'Arca di Noè oltre al cadavere mummificato di un'inquietante creatura con le corna che viene ritrovata all'interno della stessa...
Se il plot può apparire un po' trash, il romanzo lo è un po' meno.
Ma non è neanche un capolavoro. Anzi...
Non è scritto bene (di sicuro non è molto scorrevole) e i personaggi principali, potenzialmente interessanti, alla fine sembrano solo abbozzati. Quelli di contorno, poi, sono piatti all'ennesima potenza, messi lì semplicemente per diventare carne da macello.
Ci sono anche molte domande a cui non viene data risposta (l'origine dell'Arca, per esempio) e la parte centrale del romanzo è piuttosto confusa.
Anche se c'è molto horror, l'autore non riesce quasi mai a spaventare, né a "inorridire".
Ho fatto fatica a finirlo, e non è certo un bene.
E la montagna che si vede in copertina non è l'Ararat.
L'ennesima occasione sprecata e il solito mediocre romanzo pubblicato dalla Newton Compton.
VOTO:5
venerdì 8 dicembre 2017
ASSASSINIO SULL'ORIENT EXPRESS (2017) -Mini Recensione-
Nuova versione cinematografica di uno dei romanzi più famosi di Agatha Christie.
Poirot, bloccato a causa di una valanga (almeno nel film) assieme ad altri passeggeri sul famoso treno in uno località sperduta della Jugoslavia, dovrà scoprire l'assassino di uno dei compagni di viaggio, ucciso proprio in quel momento...
Questa volta l'ineffabile Poirot è interpretato da un sorprendente Kenneth Branagh, che è anche il regista del film, circondato da un cast composto, almeno in parte, da più o meno grandi star.
Il prologo, credo completamente inventato, introduce alla grande il personaggio di Poirot e subito si vi rimane affascinati. I problemi del film iniziano sul treno, perché penso che il romanzo della Christie sia più adatto ad una trasposizione teatrale, o al limite televisiva, vista anche l'ambientazione statica e limitata.
Branagh però ce la mette tutta per cercare di non annoiare lo spettatore e di "muovere" il più possibile la macchina da presa in uno spazio così ristretto, usando anche inquadrature inusuali; a tratti ci riesce anche, ma quando iniziano gli "spiegoni" del detective belga, allora il ritmo precipita vorticosamente.
Non è un film perfetto, alcuni attori sembrano pure sprecati nei rispettivi ruoli (Willem Defoe e Judy Dench) mentre Johnny Depp risulta davvero sgradevole, ma più che altro per l'attore svogliato (e sfigurato dal botox) che è diventato.
Però la caratterizzazione che Branagh dà al suo Poirot è davvero notevole e, quasi da solo, riesce a salvare l'intero film.
VOTO: 6,5
Poirot, bloccato a causa di una valanga (almeno nel film) assieme ad altri passeggeri sul famoso treno in uno località sperduta della Jugoslavia, dovrà scoprire l'assassino di uno dei compagni di viaggio, ucciso proprio in quel momento...
Questa volta l'ineffabile Poirot è interpretato da un sorprendente Kenneth Branagh, che è anche il regista del film, circondato da un cast composto, almeno in parte, da più o meno grandi star.
Il prologo, credo completamente inventato, introduce alla grande il personaggio di Poirot e subito si vi rimane affascinati. I problemi del film iniziano sul treno, perché penso che il romanzo della Christie sia più adatto ad una trasposizione teatrale, o al limite televisiva, vista anche l'ambientazione statica e limitata.
Branagh però ce la mette tutta per cercare di non annoiare lo spettatore e di "muovere" il più possibile la macchina da presa in uno spazio così ristretto, usando anche inquadrature inusuali; a tratti ci riesce anche, ma quando iniziano gli "spiegoni" del detective belga, allora il ritmo precipita vorticosamente.
Non è un film perfetto, alcuni attori sembrano pure sprecati nei rispettivi ruoli (Willem Defoe e Judy Dench) mentre Johnny Depp risulta davvero sgradevole, ma più che altro per l'attore svogliato (e sfigurato dal botox) che è diventato.
Però la caratterizzazione che Branagh dà al suo Poirot è davvero notevole e, quasi da solo, riesce a salvare l'intero film.
VOTO: 6,5
martedì 5 dicembre 2017
RAGAZZE VINCENTI -Mini Recensione-
Avevo snobbato questa pellicola per anni. Quando ero ragazzino, infatti, mal sopportavo i film con un cast tutto (o quasi) al femminile. Ora però vedo le cose in modo diverso.
Ma veniamo al dunque...
Durante il secondo conflitto mondiale, negli Stati Uniti si organizza un campionato di Baseball al femminile, in mancanza di quello maschile sospeso per motivi bellici...
Il Baseball è uno degli sport più incomprensibili del mondo ed è anche piuttosto noioso (almeno per i non appassionati) ma paradossalmente è stato ampiamente usato nel mondo del cinema.
In questo caso, però, non ci si annoia mai durante le partite e alla fine ci si diverte pure.
Il cast di giovani e promettenti attrici di quel tempo, con Geena Davis su tutte (un po' meno Madonna che comunque non sfigura) va alla grande. C'è anche un Tom Hanks burbero, ubriacone, scontroso e piuttosto volgare, ma è sempre un piacere vederlo sul grande schermo.
In effetti forse ci sono troppi personaggi stereotipati, vedi quello di Hanks -l'allenatore della squadra, un ex giocatore di Baseball professionista che si è buttato sull'alcool- ma non ci fa caso più di tanto.
Ottima la regia di Penny Marshall, che riesce a girare alla grande anche le scene sportive.
Anche l'ambientazione da anni '40 è perfettamente ricostruita.
Un film sorprendente, probabilmente sottovalutato.
VOTO: 7,5
Ma veniamo al dunque...
Durante il secondo conflitto mondiale, negli Stati Uniti si organizza un campionato di Baseball al femminile, in mancanza di quello maschile sospeso per motivi bellici...
Il Baseball è uno degli sport più incomprensibili del mondo ed è anche piuttosto noioso (almeno per i non appassionati) ma paradossalmente è stato ampiamente usato nel mondo del cinema.
In questo caso, però, non ci si annoia mai durante le partite e alla fine ci si diverte pure.
Il cast di giovani e promettenti attrici di quel tempo, con Geena Davis su tutte (un po' meno Madonna che comunque non sfigura) va alla grande. C'è anche un Tom Hanks burbero, ubriacone, scontroso e piuttosto volgare, ma è sempre un piacere vederlo sul grande schermo.
In effetti forse ci sono troppi personaggi stereotipati, vedi quello di Hanks -l'allenatore della squadra, un ex giocatore di Baseball professionista che si è buttato sull'alcool- ma non ci fa caso più di tanto.
Ottima la regia di Penny Marshall, che riesce a girare alla grande anche le scene sportive.
Anche l'ambientazione da anni '40 è perfettamente ricostruita.
Un film sorprendente, probabilmente sottovalutato.
VOTO: 7,5
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