Nuova versione cinematografica di uno dei romanzi più famosi di Agatha Christie.
Poirot, bloccato a causa di una valanga (almeno nel film) assieme ad altri passeggeri sul famoso treno in uno località sperduta della Jugoslavia, dovrà scoprire l'assassino di uno dei compagni di viaggio, ucciso proprio in quel momento...
Questa volta l'ineffabile Poirot è interpretato da un sorprendente Kenneth Branagh, che è anche il regista del film, circondato da un cast composto, almeno in parte, da più o meno grandi star.
Il prologo, credo completamente inventato, introduce alla grande il personaggio di Poirot e subito si vi rimane affascinati. I problemi del film iniziano sul treno, perché penso che il romanzo della Christie sia più adatto ad una trasposizione teatrale, o al limite televisiva, vista anche l'ambientazione statica e limitata.
Branagh però ce la mette tutta per cercare di non annoiare lo spettatore e di "muovere" il più possibile la macchina da presa in uno spazio così ristretto, usando anche inquadrature inusuali; a tratti ci riesce anche, ma quando iniziano gli "spiegoni" del detective belga, allora il ritmo precipita vorticosamente.
Non è un film perfetto, alcuni attori sembrano pure sprecati nei rispettivi ruoli (Willem Defoe e Judy Dench) mentre Johnny Depp risulta davvero sgradevole, ma più che altro per l'attore svogliato (e sfigurato dal botox) che è diventato.
Però la caratterizzazione che Branagh dà al suo Poirot è davvero notevole e, quasi da solo, riesce a salvare l'intero film.
VOTO: 6,5
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