Elucubrazioni, recensioni, curiosità varie sui miei film, registi, romanzi e scrittori preferiti.

martedì 28 agosto 2018

SOLDI SPORCHI -Mini Recensione-

Ecco un film del 1998 che richiama parecchio FARGO dei fratelli Coen, diretto però dal loro vecchio amico Sam Raimi.
Fine dicembre. Da qualche parte nel Minnesota. 
Due fratelli (uno dei due un po' ritardato)e un altro tizio ritrovano circa 4 milioni di dollari in una borsa rinvenuta all'interno di un aereo precipitato. Decidono di tenerseli, aspettando però che l'aereo venga ritrovato dalle autorità per essere sicuri che nessuno reclami il denaro.
Ovviamente il "semplice piano" andrà a rotoli...

Bene il cast; Billy Bob Thornton interpreta magnificamente il fratello con problemi mentali (meritatissima nomination all'Oscar) mentre l'altro protagonista è l'impareggiabile, eclettico e purtroppo compianto Bill Paxton.
Completano il cast Bridget Fonda (perfetta nella moglie apparentemente dolce e ingenua ma che in realtà...) e il caratterista Brent Briscoe nei panni del terzo complice ubriacone.
La regia di Raimi funziona abbastanza, con qualche guizzo dei suoi nella prima parte (nelle scene dove compaiono i corvi) ma alla fine mi ha deluso un po'.
SOLDI SPORCHI è un bel thriller/noir, con dei personaggi ben caratterizzati, su questo non si discute, ma Raimi questa volta si prende troppo sul serio, proprio quando invece dovrebbe calcare un po' la mano col grottesco e lo humor macabro,  rinnegando quasi uno dei suoi capisaldi cinematografici.
Ecco perché perde ai punti il paragone con FARGO.
Un film da vedere, comunque.

VOTO: 6,5








mercoledì 22 agosto 2018

MAMBA -Mini Recensione-

1998. Il produttore e regista Mario Orfini decide di produrre e dirigere questo thriller claustrofobico girato interamente da una troupe italiana ma in un contesto USA.
Un uomo possessivo e presumibilmente violento, incapace di accettare di essere stato lasciato dalla propria amata, decide di vendicarsi in un modo alquanto inventivo: libera un velenosissimo serpente Mamba nell'appartamento dell'ex fidanzata chiudendola dentro...
La protagonista è la futura moglie di Sting, all'epoca solo sua compagna di vita, che era anche una discreta attrice. Riesce comunque a ben figurare per l'intera durata della pellicola.
Il cattivo è Gregg Henry, noto caratterista televisivo che ha anche preso parte a parecchi film hollywoodiani. Scelta comunque azzeccata.
Il plot di partenza pare piuttosto originale e tutto sommato il film mantiene le promesse nonostante qualche passaggio ingenuo e involontariamente ridicolo. Io avrei tolto la parte "tecnologica" del film,  piuttosto implausibile e che ora, dopo 30 anni, fa sembrare il film invecchiato un po' male.
Il look anni '80 e le musiche elettroniche di  un Moroder  "svogliato" accentuano questo aspetto.
La regia l'ho trovata invece abbastanza scontata, vedi le scene con la soggettiva del serpente con tanto di musica (elettronica) stridente abbinata, con qualche passaggio decisamente grezzo.
La fotografia di Dante Spinotti risulta sempre impeccabile, nonostante la versione che mi è capitato di vedere fosse, sicuramente, ricavata da un mediocre riversamento in DVD.
Di sicuro non era in HD come il canale che l'ha trasmessa.
Insomma, non un capolavoro ma nemmeno poi così malaccio.


VOTO: 6,5




lunedì 20 agosto 2018

LA BATTAGLIA DEI SESSI -Mini Recensione-

Dopo Borg-McEnroe, ecco un altro film sul tennis tratto da una storia vera.
Anni '70: la tennista Billie Jean King, durante la sua battaglia per la parità maschi e uomini nel tennis, ma anche nella vita reale, accetta di giocare una partita in 3 set contro un ex n°1 del tennis, ora ultra cinquantenne, impenitente scommettitore e, soprattutto, maschilista fino al midollo...
Un film sorprendente, dove in realtà le partite di tennis rimangono quasi sullo sfondo (tranne l'ultima sfida) con bravissimi attori.
Emma Stone rimane probabilmente troppo bella per essere somigliante alla vera King, ma mi è sembrata davvero molto convincente nella sua interpretazione. Le scene passionali assieme a Andrea Riseborough risultano poi davvero "hot" senza mostrare praticamente nulla.
Grandioso Steve Carrell, lui sì davvero somigliante, almeno fisicamente, al vero Bobby Riggs; riesce perfino a rendere il suo personaggio quasi per nulla sgradevole (nonostante il suo spudorato sessismo, almeno a parole) ma anzi, alla fine si prova quasi pena e compassione per lui.
Ci stava almeno una candidatura all'Oscar, per uno o per l'altra, a mio modesto parere.
Ritroviamo un buon Bill Pullman (il suo sì che è un personaggio che ti ritrovi a odiare) e brava è anche Sarah Silverman.
Regia dei coniugi Valerie Faris e Jonathan Dayton nella media, con qualche passaggio azzeccato.
Le atmosfere degli anni '70 sembrano comunque ricreate bene.
Buone anche le scene degli incontri di Tennis, nella quali hanno usato, ovviamente, dei tennisti professionisti come controfigure.
Un film consigliato.


VOTO: 7



domenica 19 agosto 2018

GERONIMO -Mini Recensione-

Bel western dai toni epici firmato Walter Hill, purtroppo sottovalutato e snobbato nel 1993, anno della sua uscita.
Il film, ovviamente, narra le gesta di Geronimo durante il suo ultimo periodo da ribelle nei confronti degli Stati Uniti d'America che vorrebbero rinchiuderlo in una riserva.
Ottimo il cast, partendo da Wes Studi nei panni del famoso condottiero (nessun altro attore nativo americano avrebbe potuto interpretarlo, almeno nel 1993), passando da Jason Patric nei panni del tenente della cavalleria che dà la caccia a Geronimo, arrivando fino a un giovanissimo Matt Damon, che è anche la voce narrante del film.
La presenza di due mostri sacri come Gene Hackman e Robert Duvall è la classica ciliegina sulla torta.
Regia di Hill solida, sicura e senza fronzoli.
Il regista dimostra ancora una volta una gran propensione per il western, con atmosfere alla John Ford (specialmente in questa pellicola). Se solo fosse nato qualche anno prima, quando questo genere era ancora all'apice...
Da segnalare l'ottima colonna sonora composta da Ry Cooder, collaboratore abituale di Hill.

VOTO: 7+





venerdì 17 agosto 2018

SOTTO ASSEDIO - WHITE HOUSE DOWN -Mini Recensione-

Un film che considero comunque migliore del clone ATTACCO AL POTERE-Olympus has fallen, questo pare una copia fuori tempo massimo di DIE HARD: il classico eroe che si trova lì per caso e che affronta e sgomina da solo i terroristi con sua figlia a sua volta in ostaggio, il solito pazzoide troppo patriotico che si rivolta contro il proprio governo, situazioni improbabili al limite del ridicolo, cattivoni stereotipati e gli immancabili caccia militari che vogliono distruggere tutto!
C'è pure l'haker un tantino fuori di testa e molto sopra le righe, con tanto di lecca lecca.
Abbiamo Jamie Foxx che fa la parodia di Obama mentre combatte le lobby delle armi da fuoco che, in pratica, ha organizzato il complotto ai suoi danni! ROTFL!
E Channing Tatum vorrebbe essere il nuovo Bruce Willis, ma lasciamo perdere...
L'unico attore degno di nota è James Woods, che in qualche modo riesce pure a rendere credibile (nelle motivazioni) il suo personaggio insopportabilmente stereotipato.
Roland Emmerich per fortuna non è Michael Bay e, dopo questa seconda visione, devo ammettere che comunque un po' ci si diverte. Almeno tutta la baracca pare non prendersi troppo sul serio, "americanismo" ai limiti del sopportabile a parte.
Gli effetti speciali digitali deludono un po', soprattutto se paragonati a quelli di Indipendence Day di quasi 20 anni prima.

VOTO: 6-



domenica 12 agosto 2018

SHARK 3D -Mini Recensione-

Australia, cittadina costiera di cui non conosciamo il nome...
Durante uno Tsunami alcune persone rimangono bloccate in un supermercato allagato con un paio di grandi squali bianchi che gironzolano in acqua alla ricerca di cibo.
Uscito quando scoppiò la mania del 3D, sinceramente pensavo peggio.
Ovviamente l'ho visto nella versione "piatta" da TV di casa, ma si notano le scene girate in modo da rendere meglio in tre dimensioni.
Ci sono troppi effetti speciali palesemente digitali ma tutto sommato, anche dal punto di vista della regia, non l'ho trovato cosi trash come potrebbe sembrare.
Alcuni personaggi sono ben caratterizzati, cliché a parte. Anche la parte "seria" della storia non stona con le scene volutamente horror e grottesche (niente a che vedere con Sharknado, fortunatamente).
All'inizio ti chiedi cosa diavolo ci faccia l'attore Julian McMahon lì in mezzo, però poi anche lui porta a casa la pagnotta. Forse il suo personaggio meritava più spazio, comunque.
Insomma, non mi ha annoiato e mi sono pure divertito.


VOTO: 7--


mercoledì 8 agosto 2018

LAST ACTION HERO - L'ultimo grande eroe -Mini Recensione-

Nel 1993 uscì questo film action comedy diretto dallo specialista John McTiernan e con Arnold Schwarzenegger come protagonista: successo assicurato, no?
E invece fu un flop.
Probabilmente il pubblico non apprezzò, all'epoca, la trama "fantastica" che sconfina nel metacinema -un biglietto magico che permette al ragazzino protagonista di entrare letteralmente nel film del suo eroe cinematografico preferito, ovvero Jack Slater-, ma con il passare degli anni sembra essere diventato un film cult che si fa beffa di tutti gli action dell'epoca, compresi quelli dello stesso McTiernan, mentre Schwarzy  arriva addirittura a prendersi in giro da solo quando interpreta il se stesso del (presunto) mondo reale.
La regia di McTiernan, ovviamente, non si può criticare; qui era ancora un signor regista di film d'azione.
Il caro Arnold giggioneggia alla grande non prendendosi mai sul serio e, incredibilmente, funziona.
Benissimo tutti gli altri attori comprimari più o meno noti, anche loro capaci di mettersi in gioco come attori "reali".
Le vari gag sembrano andare tutte a segno (forse qualche battuta rende meglio doppiata) e c'è pure la canzone degli AC/DC... eppure, nonostante tutto questo, fu un mezzo disastro al botteghino.
Gira pure la leggenda che a un certo punto la Columbia avesse sponsorizzato un razzo della Nasa per promuoverlo.
Fatto sta che, in retrospettiva, questo LAST ACTION HERO rimane un buon film d'intrattenimento. Punto!

VOTO: 7+




sabato 4 agosto 2018

COME TI AMMAZZO IL BODYGUARD -Mini Recensione-

Titolo italiano ignobile per questo discreto action comedy con Samuel "motherfucker" L. Jackson e Ryan Reynolds, ovvero: quando un'ex infallibile guardia del corpo si ritrova a dover proteggere uno dei killer a pagamento che attentavano alla vita dei suoi precedenti clienti.
Il film si lascia vedere ed è pure abbastanza divertente. I due protagonisti se la cavano bene, con Jackson che fa un po' la parodia di se stesso, risultandomi finalmente simpatico.
I difetti, a mio modo di vedere, vengono al pettine quando sullo schermo c'è il villain di turno interpretato da Gary Oldman; ecco, il suo personaggio si prende troppo sul serio, a differenza degli altri. E' proprio il classico odioso cattivo da film d'azione, ovviamente pure sopra le righe.
C'è pure Salma Hayek , "ridotta" a recitare i panni dell'affascinante moglie di Jackson che però parla con un (dopo un po') fastidioso ed eccessivo linguaggio scurrile in slang ispanico (almeno in lingua originale).
La regia di Patrick Hughes è valida soprattutto nelle scene d'azione, per il resto non mi ha colpito particolarmente.
Buona la colonna sonora farcita di molti pezzi "classici" rock (e non solo) del passato.

VOTO: 6.5