1998. Il produttore e regista Mario Orfini decide di produrre e dirigere questo thriller claustrofobico girato interamente da una troupe italiana ma in un contesto USA.
Un uomo possessivo e presumibilmente violento, incapace di accettare di essere stato lasciato dalla propria amata, decide di vendicarsi in un modo alquanto inventivo: libera un velenosissimo serpente Mamba nell'appartamento dell'ex fidanzata chiudendola dentro...
La protagonista è la futura moglie di Sting, all'epoca solo sua compagna di vita, che era anche una discreta attrice. Riesce comunque a ben figurare per l'intera durata della pellicola.
Il cattivo è Gregg Henry, noto caratterista televisivo che ha anche preso parte a parecchi film hollywoodiani. Scelta comunque azzeccata.
Il plot di partenza pare piuttosto originale e tutto sommato il film mantiene le promesse nonostante qualche passaggio ingenuo e involontariamente ridicolo. Io avrei tolto la parte "tecnologica" del film, piuttosto implausibile e che ora, dopo 30 anni, fa sembrare il film invecchiato un po' male.
Il look anni '80 e le musiche elettroniche di un Moroder "svogliato" accentuano questo aspetto.
La regia l'ho trovata invece abbastanza scontata, vedi le scene con la soggettiva del serpente con tanto di musica (elettronica) stridente abbinata, con qualche passaggio decisamente grezzo.
La fotografia di Dante Spinotti risulta sempre impeccabile, nonostante la versione che mi è capitato di vedere fosse, sicuramente, ricavata da un mediocre riversamento in DVD.
Di sicuro non era in HD come il canale che l'ha trasmessa.
Insomma, non un capolavoro ma nemmeno poi così malaccio.
VOTO: 6,5
Mai visto, e comunque non mi attira..
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