Elucubrazioni, recensioni, curiosità varie sui miei film, registi, romanzi e scrittori preferiti.

lunedì 23 ottobre 2017

OMBRE ROSSE -Mini Recensione-

Praticamente il prototipo dei film western che arriveranno di lì a poco, dove si possono trovare tutti gli elementi che diventeranno i classici cliché del genere: il dottore ubriacone, la prostituta che vorrebbe rifarsi una vita, il pistolero che alla fine saprà riscattarsi, l'attacco alla diligenza da parte degli indiani...
Il look è ancora quello dei vecchi western dell'epoca del muto, ma secondo me non è affatto una pecca. La regia di Ford è sicura e impeccabile come al solito, con un cast azzeccato e personaggi memorabili.
John Wayne/Ringo Kid che entra in scena dopo molti minuti dall'inizio con una strepitosa carrellata in avanti; un elegante e sornione John Carradine d'annata e molti altri attori che ritroveremo nei film successivi del regista con la benda all'occhio.
Meritato premio Oscar a Thomas Mitchell come attore non protagonista.
Dei western di John Ford, lo ritengo inferiore solo a L'uomo che uccise Liberty Valance, ma di sicuro può essere considerato un capolavoro.

VOTO: 8,5


venerdì 20 ottobre 2017

SOTTO CORTE MARZIALE -Mini Recensione-

Prendiamo alcuni elementi de La grande fuga,  qualcos'altro di Stalag 17, aggiungiamoci cliché del genere bellico a go-go, un pizzico di legal thriller e, assieme ai due protagonisti, Bruce Willis & Colin Farrell, ecco che otterremo SOTTO CORTE MARZIALE.
L'ho rivisto recentemente e mi è parso comunque migliore di quello che pensavo.
La regia di Gregory Hoblit non è male (per me un regista sottovalutato) e gli interpreti se la cavano tutti bene, anche Bruce Willis che negli ultimi anni pare sempre più svogliato.
Ripeto, i difetti di questo film rimangono gli innumerevoli stereotipi del caso: dall'ufficiale nazista apparentemente umano e simpatico, al soldato americano trafficone, odioso e bastardo, passando per l'imputato accusato di omicidio palesemente innocente, fino al finale retorico e piuttosto improbabile in stile "ammericano".
Ma ci sono anche un paio di spunti notevoli che riguardano l'ipocrisia, le contraddizioni e il razzismo nei confronti dei soldati (e piloti, in questo caso)  di colore americani durante la seconda guerra mondiale.
Insomma, probabilmente un film da rivalutare.


VOTO: 7-



lunedì 16 ottobre 2017

WYATT EARP-La leggenda -Mini Recensione-

Mai fidarsi di un film mai uscito al cinema che trovi  quasi per caso su Sky.
Un western davvero pessimo, sotto ogni punto di vista: attori bamboccioni mai visti prima, girato coi piedi, scenografie cittadine da parco dei divertimenti, fotografia e messa in scena da denuncia (perfino il mio cortometraggio western ha un aspetto più professionale) ed effetti sonori delle "pistolettate" che paiono quelle delle armi giocattolo per bambini.
L'unica scena divertente (ma telefonata) è il presunto primo incontro tra Wyatt Earp e Doc Holliday, storicamente mai avvenuta.
Un imbolsito Val Kilmer è l'unico attore che si salva nel cast, ma deve essersi ridotto proprio male per aver accettato di recitare in una zozzeria simile.
Il peggior film western di tutti i tempi.

VOTO: 1



lunedì 9 ottobre 2017

SCALA AL PARADISO -Mini Recensione-

Ecco un meraviglioso film con l'ineffabile David Niven.
Seconda guerra mondiale. Un pilota inglese, ultimo membro dell'equipaggio ad essere rimasto a bordo di un bombardiere in fiamme sopra il canale della Manica, dopo aver parlato alla radio con un'operatrice americana (la bella Kim Hunter), decide di lanciarsi. Apparentemente salvo, dopo aver conosciuto di persona l'americana ed essersene innamorato, inizia ad avere strane visioni dell'aldilà...
Un film quasi bizzarro, che inizia come un film di guerra per poi sconfinare nel fantastico.
Grande prova  d'attore di David Niven, molto valida la regia del duo Power e Pressburger e ottima la fotografia, con l'uso del bianco e nero per rappresentare quello che dovrebbe essere il paradiso.
Una pellicola dalle molteplici chiavi di lettura. Le visioni del protagonista sono solo frutto della sua immaginazione? O sta accadendo veramente?
Un piccolo gioiello che consiglio di riscoprire.


VOTO: 8



venerdì 6 ottobre 2017

DRAG ME TO HELL -Mini Recensione-

Forse dovrei rivedermelo, ma credo di essere uno dei pochi che lo ritiene un film non del tutto riuscito.
Il plot è interessante: una vecchia zingara lancia una maledizione alla giovane impiegata di banca che, per ottenere una promozione,  non le aveva concesso una proroga per il pagamento di un prestito precedentemente ottenuto...
Il film secondo me funziona fino alla fine del secondo atto, dove troviamo l'horror e il black/humor tipico del Raimi dei tempi d'oro assieme a molte scene da brivido che non si vedevano dai tempi de La Casa.
E' pure politicamente scorretto quanto basta.
Ma circa a metà pellicola c'è un passaggio nella trama, anche piuttosto ingenuo, che ti fa palesemente capire come andrà a finire la storia. Praticamente Raimi, che è anche lo sceneggiatore, si auto spoilera il finale.
Un dettaglio che mi fece davvero incavolare fin dalla prima visione al cinema, che di fatto rovina l'intero film.

VOTO: 6-



domenica 1 ottobre 2017

OCTOBER LIST

Ogni tanto torno ad occuparmi anche di romanzi.
Ecco quindi una veloce recensione di OCTOBER LIST, un thriller firmato da Jeffery Deaver.
Trama: una bambina rapita e una madre che per salvarla deve recuperare una misteriosa lista...
Devo dire che mi aspettavo molto da questo romanzo, che ha la particolarità di iniziare con l'ultimo capitolo, per poi proseguire a ritroso, temporalmente parlando, fino all'inizio della storia.
Un esperimento interessante, ma molto pretenzioso.
Adoro Deaver, ma bisogna anche ammettere quando uno dei proprio idoli sbaglia clamorosamente.
Non è un brutto romanzo, anche perché ci sono i soliti elementi tipici di Deaver, compreso l'immancabile Plot Twist finale ma, una volta arrivato all'ultimo capitolo, mi sono sentito davvero preso in giro. 
Non farò spoiler, dico solo che usando una specie di "spiegone" finale (o iniziale, a seconda del punto di vista) son capaci (quasi) tutti,
Da uno come Deaver mi sarei davvero aspettato un romanzo scritto alla rovescia che potesse essere letto indifferentemente sia partendo dalla prima pagina, sia dall'ultima, viste le premesse e il suo talento.
Sei un autore di thriller da milioni di copie vendute, non un dilettante alle prime armi: mettici un po' più di impegno per creare un qualcosa davvero di originale, oppure lascia perdere, se il risultato è questo.
Da leggere solo se si è un vero fan di Jeffery Deaver, altrimenti lasciate perdere.