In occasione dell'87° compleanno del grande Clint, voglio citare L'UOMO NEL MIRINO, il mio film diretto e interpretato da Eastwood preferito.
Una storia semplice (un poliziotto mezzo alcolizzato deve portare a testimoniare in un processo apparentemente poco importante una prostituta da 4 soldi, ma finirà per cacciarsi nei guai) e che oggi appare ben poco originale, girata nello stile ruvido tipico degli anni '70, con Eastwood che, come capitava per attori come John Wayne, rifà praticamente sempre lo stesso personaggio.
Clint non ci risparmia nemmeno la sua solita apparente misoginia, perché il personaggio della prostituta (la sensuale Sondra Locke, la sua compagna dell'epoca) in realtà sa tenere testa a qualsiasi maschio quando serve.
La scena dell'arrivo a Phoenix a bordo dell'autobus blindato, crivellato dai colpi dei poliziotti che ritengono Ben Shockley e la sua testimone dei pericolosi criminali, è stata poi citata in un sacco di altri film e serie TV.
Un film che rivedo sempre molto volentieri.
Buon compleanno, Clint!
Elucubrazioni, recensioni, curiosità varie sui miei film, registi, romanzi e scrittori preferiti.
mercoledì 31 maggio 2017
lunedì 29 maggio 2017
47 METRI -Mini Recensione
Appena uscito al cinema, un film che ho visto quasi per caso on-line qualche tempo fa, quando si intitolava ancora IN THE DEEP.
Le protagoniste sono 2 sorelle intrappolate in una gabbia anti squali sul fondo del mare, con la miscela presente nelle bombole che sta per finire, ovviamente circondate da grossi squali bianchi...
C'è anche una piccola (e sprecata) parte di Matthew Modine.
E' un buon thriller, molto teso, che nell'ultima parte ti fa davvero rimanere col fiato sospeso, nonostante lo sviluppo un po' scontato.
L'ho iniziato a vedere tanto per togliermi uno sfizio ma alla fine mi ha sorpreso.
Le protagoniste sono 2 sorelle intrappolate in una gabbia anti squali sul fondo del mare, con la miscela presente nelle bombole che sta per finire, ovviamente circondate da grossi squali bianchi...
C'è anche una piccola (e sprecata) parte di Matthew Modine.
E' un buon thriller, molto teso, che nell'ultima parte ti fa davvero rimanere col fiato sospeso, nonostante lo sviluppo un po' scontato.
L'ho iniziato a vedere tanto per togliermi uno sfizio ma alla fine mi ha sorpreso.
venerdì 26 maggio 2017
FANTASMI DA MARTE -Mini Recensione-
Rivisto dopo qualche anno ma, nonostante io sia un fan di John Carpenter, mi è parso un film abbastanza brutto.
La regia c'è, con buoni guizzi di montaggio (troviamo pure flash back nei flash back dei flash back), la Henstridge e Statham funzionano bene ma per il resto proprio non ci siamo. Il capo dei "marziani" non incute timore, Ice Cube è insopportabile e inadatto al ruolo e anche i classici elementi western (più o meno velati) carpenteriani deludono.
Eppure potenzialmente poteva essere un gran film.
Probabilmente il peggior Carpenter assieme a IL VILLAGGIO DEI DANNATI.
VOTO:5,5
martedì 23 maggio 2017
ADDIO A ROGER MOORE
Era il mio Bond preferito, alla faccia di tutti quelli che preferivano Connery.
SOLO PER I TUOI OCCHI era il film dell'intera saga che ho amato di più, forse anche perché da ragazzino avevo una cotta per Carole Bouquet.
In realtà il film è parecchio esagerato, a tratti naif, ma l'inseguimento a bordo della 2CV color limone mi diverte sempre un sacco, con Moore e le sue facce da sbruffone sempre incomparabili. Nessun altro Bond riusciva a risultare così credibile anche nelle scene più trash e surreali come quella sopra citata.
In realtà era più anziano di Connery che fu chiamato a rimpiazzare e negli ultimi film della saga,soprattutto col senno di poi, risultava eccessivamente invecchiato per il ruolo.
Ma il suo ricordo, assieme a quello di altri suoi personaggi (il Santo, o il Brett Sinclair di Attenti ai quei due) rimarrà piacevolmente collegato ai bei momenti spensierati della mia infanzia.
Addio Roger.
SOLO PER I TUOI OCCHI era il film dell'intera saga che ho amato di più, forse anche perché da ragazzino avevo una cotta per Carole Bouquet.
In realtà il film è parecchio esagerato, a tratti naif, ma l'inseguimento a bordo della 2CV color limone mi diverte sempre un sacco, con Moore e le sue facce da sbruffone sempre incomparabili. Nessun altro Bond riusciva a risultare così credibile anche nelle scene più trash e surreali come quella sopra citata.
In realtà era più anziano di Connery che fu chiamato a rimpiazzare e negli ultimi film della saga,soprattutto col senno di poi, risultava eccessivamente invecchiato per il ruolo.
Ma il suo ricordo, assieme a quello di altri suoi personaggi (il Santo, o il Brett Sinclair di Attenti ai quei due) rimarrà piacevolmente collegato ai bei momenti spensierati della mia infanzia.
Addio Roger.
Ecco l'inseguimento a bordo della 2CV color giallo limone in SOLO PER I TUOI OCCHI:
domenica 21 maggio 2017
ALAMO-GLI ULTIMI EROI -Mini Recensione-
Buonissimo film secondo me sottovalutato, ben diretto, con un buon cast e uno strepitoso Billy Bob Thornton nei panni di Davy Crockett.
Un gradino appena sotto, invece, un imbronciato Dannis Quaid nel ruolo del generale Sam Houston, che vendicherà i caduti di Alamo.
Storicamente piuttosto fedele (sicuramente più attendibile del film diretto e interpretato da John Wayne nel 1960), ingiustamente snobbato dal botteghino.
Un gradino appena sotto, invece, un imbronciato Dannis Quaid nel ruolo del generale Sam Houston, che vendicherà i caduti di Alamo.
Storicamente piuttosto fedele (sicuramente più attendibile del film diretto e interpretato da John Wayne nel 1960), ingiustamente snobbato dal botteghino.
Al termine della famosa battaglia mi sono commosso, cosa non da poco.
VOTO: 7.5
venerdì 19 maggio 2017
STAR TREK (1979) -Mini Recensione-
Prima trasposizione cinematografica della famosa serie televisiva di fantascienza, fu in realtà un proseguimento della stessa, anche perché l'idea iniziale era quella di girare nuovi episodi per la TV anziché un lungometraggio per il cinema.
Un film lento, a tratti immobile (abbiamo moltissime scene in cui non accade proprio nulla) dove gli effetti speciali ne fanno da padrone. Non è una brutta pellicola ma, anche secondo alcuni protagonisti della saga, ha ben poco a che fare col mondo di Star Trek.
Kirk, Spock, McCoy & Co. non sono sfruttati al meglio (il dottore che entra ed esce continuamente dalla plancia senza dir nulla, con lo solo scopo di ricordare allo spettatore della sua presenza), la trama è piuttosto semplice (seppur l'idea di usare la sonda Voyager nella storia la trovo sempre originale), così alla fine ci si annoia parecchio.
E la regia ridondante di Robert Wise non aiuta.
Però, da fan della saga, non riesco proprio a detestarlo.
Un film lento, a tratti immobile (abbiamo moltissime scene in cui non accade proprio nulla) dove gli effetti speciali ne fanno da padrone. Non è una brutta pellicola ma, anche secondo alcuni protagonisti della saga, ha ben poco a che fare col mondo di Star Trek.
Kirk, Spock, McCoy & Co. non sono sfruttati al meglio (il dottore che entra ed esce continuamente dalla plancia senza dir nulla, con lo solo scopo di ricordare allo spettatore della sua presenza), la trama è piuttosto semplice (seppur l'idea di usare la sonda Voyager nella storia la trovo sempre originale), così alla fine ci si annoia parecchio.
E la regia ridondante di Robert Wise non aiuta.
Però, da fan della saga, non riesco proprio a detestarlo.
giovedì 18 maggio 2017
IL SALARIO DELLA PAURA -Mini Recensione-
Remake del notevole VITE VENDUTE del 1953, ecco una pellicola d'avventura che nella seconda parte ti tiene incollato alla poltrona fino alla fine.
Non l'avevo mai visto dall'inizio e ammetto che per alcuni minuti credevo di aver sbagliato film; i 3 prologhi sembrano estranei al resto ma aiutano a presentarci i personaggi principali. Poi, una volta passati nella giungla (colombiana) la storia decolla.
Roy Scheider non delude mai, ma non puoi non affezionarti anche al personaggio del francese interpretato da Bruno Cremer, sebbene i protagonisti siano comunque tutti dei farabutti.
William Friedkin è sempre stato un regista incosciente, tanto che in alcune credo abbia fatto guidare i camion agli attori sull'orlo dei burroni senza controfigure, baratri che poi non saranno stati così profondi come appaiono sullo schermo, ma tant'è. Anche quando girarono la scena dell'attraversamento del ponte traballante, i camion finirono in acqua più volte.
Un film che all'epoca fu bistrattato da critica e pubblico, per essere poi rivalutato in seguito, tanto da diventare un vero e proprio cult.
Non l'avevo mai visto dall'inizio e ammetto che per alcuni minuti credevo di aver sbagliato film; i 3 prologhi sembrano estranei al resto ma aiutano a presentarci i personaggi principali. Poi, una volta passati nella giungla (colombiana) la storia decolla.
Roy Scheider non delude mai, ma non puoi non affezionarti anche al personaggio del francese interpretato da Bruno Cremer, sebbene i protagonisti siano comunque tutti dei farabutti.
William Friedkin è sempre stato un regista incosciente, tanto che in alcune credo abbia fatto guidare i camion agli attori sull'orlo dei burroni senza controfigure, baratri che poi non saranno stati così profondi come appaiono sullo schermo, ma tant'è. Anche quando girarono la scena dell'attraversamento del ponte traballante, i camion finirono in acqua più volte.
Un film che all'epoca fu bistrattato da critica e pubblico, per essere poi rivalutato in seguito, tanto da diventare un vero e proprio cult.
mercoledì 17 maggio 2017
ATTO DI FORZA -Mini Recensione-
Rivisto dopo almeno 20 anni o giù di lì.
L'ho trovato un po' invecchiato rispetto ad altri film di fantascienza coevi, forse anche per via del look da fine anni '80 inizio '90.
Schwarzy non dà certo la sua migliore interpretazione (troppo dialoghi) e la regia di Verhoeven non mi convince del tutto, certe scene sembrano girate in fretta e come al solito esagera con la spettacolarizzazione della violenza, il grottesco e il cattivo gusto. Se in un film come Robocop certa violenza ci poteva stare, in un contesto come Atto di Forza sa decisamente di gratuito, di non necessario.
Ci sono poi alcuni buchi di sceneggiatura che non ho potuto fare a meno di non notare (i cattivi che compaiono dal nulla più volte, senza spiegazione).
Anche la colonna sonora sembra non tanto azzeccata, soprattutto nelle scene d'azione. Ho sentito di meglio da parte di Jerry Goldsmith.
Insomma, me lo ricordavo come un fanta/action decisamente migliore.
L'ho trovato un po' invecchiato rispetto ad altri film di fantascienza coevi, forse anche per via del look da fine anni '80 inizio '90.
Schwarzy non dà certo la sua migliore interpretazione (troppo dialoghi) e la regia di Verhoeven non mi convince del tutto, certe scene sembrano girate in fretta e come al solito esagera con la spettacolarizzazione della violenza, il grottesco e il cattivo gusto. Se in un film come Robocop certa violenza ci poteva stare, in un contesto come Atto di Forza sa decisamente di gratuito, di non necessario.
Ci sono poi alcuni buchi di sceneggiatura che non ho potuto fare a meno di non notare (i cattivi che compaiono dal nulla più volte, senza spiegazione).
Anche la colonna sonora sembra non tanto azzeccata, soprattutto nelle scene d'azione. Ho sentito di meglio da parte di Jerry Goldsmith.
Insomma, me lo ricordavo come un fanta/action decisamente migliore.
martedì 16 maggio 2017
NEMICO PUBBLICO -Mini Recensione-
Adoro Michael Mann.
Un gran bel film, con una delle ultime grandi (e serie) interpretazioni di Johnny Depp, convincente nel ruolo del rapinatore di banche John Dillinger.
Gli attori sono forse un po' troppo "belli" rispetto alle reali controparti dell'epoca (l'agente Purvis, per esempio, era un tappetto di poco più un metro e 60 rispetto al metro e 82 di Christian Bale), e c'è forse qualche licenza storica di troppo, ma la pellicola rimane comunque un ottimo gangster movie.
Durante la visione ho avuto davvero l'impressione di trovarmi negli anni '30, a differenza di altri film del genere molto più famosi ma un po' più "patinati".
Un gran bel film, con una delle ultime grandi (e serie) interpretazioni di Johnny Depp, convincente nel ruolo del rapinatore di banche John Dillinger.
Gli attori sono forse un po' troppo "belli" rispetto alle reali controparti dell'epoca (l'agente Purvis, per esempio, era un tappetto di poco più un metro e 60 rispetto al metro e 82 di Christian Bale), e c'è forse qualche licenza storica di troppo, ma la pellicola rimane comunque un ottimo gangster movie.
Durante la visione ho avuto davvero l'impressione di trovarmi negli anni '30, a differenza di altri film del genere molto più famosi ma un po' più "patinati".
domenica 14 maggio 2017
PROMETHEUS -Mini Recensione-
Continua a non convincermi questa specie di prequel di Alien.
La storia, nel complesso, non sarebbe nemmeno male, ma ci sono alcuni passaggi parecchio ingenui, vedi i due idioti che si perdono nelle grotte mentre gli altri scienziati riescono ad uscire in fretta e furia da lì senza problemi.
A tratti è bello teso, come il primo Alien di Scott, in altri è prolisso e noioso.
Ottimo Fassbender nella parte dell'androide ambiguo e poi c'è Noomi Rapace, che mi piace sempre un sacco (lo so, non è nemmeno bella, ma ha spesso parti toste). Charlize Theron è sempre un bel vedere ma è qui è un po' sprecata.
Altra pecca: la tecnologia pare troppo futurista rispetto agli altri film della saga ambientati temporalmente più avanti nel futuro. Va bene che deve sembrare tale anche agli occhi di noi umani del terzo millennio, ma nel rispetto degli originali e di una specie di continuità, penso che comunque sarebbe stato meglio riprendere una fantascienza in stile retrò.
In ogni caso, mi è sembrato migliore di quello che ricordavo.
Ora attendo di vedere Alien: Covenant.
La storia, nel complesso, non sarebbe nemmeno male, ma ci sono alcuni passaggi parecchio ingenui, vedi i due idioti che si perdono nelle grotte mentre gli altri scienziati riescono ad uscire in fretta e furia da lì senza problemi.
A tratti è bello teso, come il primo Alien di Scott, in altri è prolisso e noioso.
Ottimo Fassbender nella parte dell'androide ambiguo e poi c'è Noomi Rapace, che mi piace sempre un sacco (lo so, non è nemmeno bella, ma ha spesso parti toste). Charlize Theron è sempre un bel vedere ma è qui è un po' sprecata.
Altra pecca: la tecnologia pare troppo futurista rispetto agli altri film della saga ambientati temporalmente più avanti nel futuro. Va bene che deve sembrare tale anche agli occhi di noi umani del terzo millennio, ma nel rispetto degli originali e di una specie di continuità, penso che comunque sarebbe stato meglio riprendere una fantascienza in stile retrò.
In ogni caso, mi è sembrato migliore di quello che ricordavo.
Ora attendo di vedere Alien: Covenant.
VOTO: 6,5
sabato 13 maggio 2017
PAYBACK-LA RIVINCITA DI PORTER -Mini Recensione-
Un buon action/thriller del 1999 e seconda trasposizione cinematografica di un vecchio romanzo Hard Boiled, con un ottimo protagonista.
Se c'è un attore che può interpretare un criminale sbruffone, fuori di testa, capace di sfidare un'intera organizzazione criminale e farsi strapazzare per bene pur di avere indietro quello che gli spetta, be', Mel Gibson è quello perfetto.
Ma ci sono anche altri buoni attori in ruoli più o meno rilevanti (James Coburn, Kris Kristofferson) e una Lucy Liu versione sado-maso.
Volutamente sopra le righe a tratti (ma non troppo), il film non annoia nemmeno per un minuto; mi ha davvero stupito nel rivederlo dopo almeno 15 anni.
Da rivalutare.
VOTO: 7+
Se c'è un attore che può interpretare un criminale sbruffone, fuori di testa, capace di sfidare un'intera organizzazione criminale e farsi strapazzare per bene pur di avere indietro quello che gli spetta, be', Mel Gibson è quello perfetto.
Ma ci sono anche altri buoni attori in ruoli più o meno rilevanti (James Coburn, Kris Kristofferson) e una Lucy Liu versione sado-maso.
Volutamente sopra le righe a tratti (ma non troppo), il film non annoia nemmeno per un minuto; mi ha davvero stupito nel rivederlo dopo almeno 15 anni.
Da rivalutare.
VOTO: 7+
MAC GYVER 2016 -Serie TV-
Ho visto tutti i 21 episodi del reboot del famoso telefilm degli anni '80/'90 (per me un vero e proprio cult) e ora voglio dire la mia.
Questa nuova serie ha fatto storcere il naso a tutti vecchi fan di Richard Dean Anderson (l'interprete originale) ma negli USA è andata bene, tanto da essere stata messa in cantiere una seconda serie.
Sinceramente mi ha stupito di come il suo creatore, Lee David Zlotoff, abbia potuto permettere che ne uscisse fuori una cosa del genere.
Il nuovo Mac Gyver è Lucas Till, noto più che altro per aver partecipato ad un paio di film degli X-Men. Ma non è questo il punto; Still non ha la presenza scenica che aveva RDA e non è solo perché è piuttosto bassino rispetto al suo predecessore: è proprio lui che non funziona.
La sciagurata idea di James Wan, che ha comunque ben diretto il primo episodio, è stata pessima: un giovane Mac "bimbominkia"? Su, dai...
E poi, tutti quei personaggi co-protagonisti con i nomi ripresi dalla vecchia serie ma che risultano stravolti? Jack Dalton (un giggioneggiante George Eads) che diventa un ex militare che ammazza i cattivi? Wilt Bozer, che in origine era un personaggio che compariva in 3 episodi, qui diventa il miglior amico del protagonista?
La Nikki Carpenter doppiogiochista probabilmente ci sta, ma il cast è troppo giovane. Sembra quasi una versione per teen agers.
Poi c'è Patricia Thornton, l'equivalente femminile di Dana Elcar nella serie classica: questa sì che, secondo me, era una trovata geniale. Ma ancora una volta viene sfruttata poco e male. L'hacker Riley Davis completa il gruppo di (giovanissimi) agenti segreti che lavora per conto delle Phoenix Foundation, diventata ora una vera e propria agenzia governativa ultra top secret.
Tra gli avversari storici di Mac, troviamo una nuova versione di Murdoc e devo ammettere che, tutto sommato, mi ha convinto.
I "macgyversimi" paradossalmente sono un altro punto debole: frettolosi, spiegati male, improbabili e in alcuni casi addirittura trash. Gli episodi auto conclusivi sono una cosa che invece ho gradito; c'è solo una sotto trama che compare qua e là e che conduce lo spettatore fino all'ultimo episodio della serie senza invadere troppo le singole storie.
Altro problema è il plot di partenza.
Come ha già detto qualcuno, il protagonista non è Mac Gyver ma il suo team, tanto che pare un mix tra Missione Impossibile e l' A-Team.
Tra l'altro, spesso George Eads ruba la scena a Till, sia come personaggio, sia come attore.
Ogni tanto compaiono citazioni all'originale, con nomi di personaggi, situazioni, ecc. Questo per dare un contentino ai vecchi fan, ma è davvero poca cosa.
E il famoso tema musicale super noto e orecchiabile? Non c'è, tranne un paio di note introduttive nella sigla iniziale e il breve estratto pare preso dalla vecchia suoneria MIDI che avevo nel cellulare anni fa...
Personalmente non ero contrario ad un reboot del telefilm, ma qui si è sbagliato quasi tutto.
Questa prima stagione comunque, dopo averla vista per intero, intrattiene abbastanza. Ma NON è Mac Gyver.
E' qualcos'altro.
Qui sotto, invece, ecco una MIA versione di Mac Gyver: un corto di qualche anno fa, da me diretto e interpretato, che ha ricevuto buoni riscontri su un forum di appassionati della serie classica.
Buona visione e non prendetemi troppo in giro...
Questa nuova serie ha fatto storcere il naso a tutti vecchi fan di Richard Dean Anderson (l'interprete originale) ma negli USA è andata bene, tanto da essere stata messa in cantiere una seconda serie.
Sinceramente mi ha stupito di come il suo creatore, Lee David Zlotoff, abbia potuto permettere che ne uscisse fuori una cosa del genere.
Il nuovo Mac Gyver è Lucas Till, noto più che altro per aver partecipato ad un paio di film degli X-Men. Ma non è questo il punto; Still non ha la presenza scenica che aveva RDA e non è solo perché è piuttosto bassino rispetto al suo predecessore: è proprio lui che non funziona.
La sciagurata idea di James Wan, che ha comunque ben diretto il primo episodio, è stata pessima: un giovane Mac "bimbominkia"? Su, dai...
E poi, tutti quei personaggi co-protagonisti con i nomi ripresi dalla vecchia serie ma che risultano stravolti? Jack Dalton (un giggioneggiante George Eads) che diventa un ex militare che ammazza i cattivi? Wilt Bozer, che in origine era un personaggio che compariva in 3 episodi, qui diventa il miglior amico del protagonista?
La Nikki Carpenter doppiogiochista probabilmente ci sta, ma il cast è troppo giovane. Sembra quasi una versione per teen agers.
Poi c'è Patricia Thornton, l'equivalente femminile di Dana Elcar nella serie classica: questa sì che, secondo me, era una trovata geniale. Ma ancora una volta viene sfruttata poco e male. L'hacker Riley Davis completa il gruppo di (giovanissimi) agenti segreti che lavora per conto delle Phoenix Foundation, diventata ora una vera e propria agenzia governativa ultra top secret.
Tra gli avversari storici di Mac, troviamo una nuova versione di Murdoc e devo ammettere che, tutto sommato, mi ha convinto.
I "macgyversimi" paradossalmente sono un altro punto debole: frettolosi, spiegati male, improbabili e in alcuni casi addirittura trash. Gli episodi auto conclusivi sono una cosa che invece ho gradito; c'è solo una sotto trama che compare qua e là e che conduce lo spettatore fino all'ultimo episodio della serie senza invadere troppo le singole storie.
Altro problema è il plot di partenza.
Come ha già detto qualcuno, il protagonista non è Mac Gyver ma il suo team, tanto che pare un mix tra Missione Impossibile e l' A-Team.
Tra l'altro, spesso George Eads ruba la scena a Till, sia come personaggio, sia come attore.
Ogni tanto compaiono citazioni all'originale, con nomi di personaggi, situazioni, ecc. Questo per dare un contentino ai vecchi fan, ma è davvero poca cosa.
E il famoso tema musicale super noto e orecchiabile? Non c'è, tranne un paio di note introduttive nella sigla iniziale e il breve estratto pare preso dalla vecchia suoneria MIDI che avevo nel cellulare anni fa...
Personalmente non ero contrario ad un reboot del telefilm, ma qui si è sbagliato quasi tutto.
Questa prima stagione comunque, dopo averla vista per intero, intrattiene abbastanza. Ma NON è Mac Gyver.
E' qualcos'altro.
Qui sotto, invece, ecco una MIA versione di Mac Gyver: un corto di qualche anno fa, da me diretto e interpretato, che ha ricevuto buoni riscontri su un forum di appassionati della serie classica.
Buona visione e non prendetemi troppo in giro...
venerdì 12 maggio 2017
GET OUT-SCAPPA -Mini Recensione-
Piccola e veloce recensione di un film che uscirà a giorni.
Il soggetto, come si evince dal trailer, narra di un ragazzo di colore, fidanzato con una ragazza bianca, che si reca presso la casa dei genitori di lei per fare la loro conoscenza. Ma subito si intuisce che c'è qualche cosa di strano in quei luoghi...
Non è girato male, la parte centrale è abbastanza inquietante e il regista gestisce bene il mix di generi (horror, thriller e commedia) ma non mi ha convinto del tutto, specialmente nel finale.
Esaltato da una certa critica che lo ha definito film intelligente e satirico, secondo me non lo è affatto; è semplicemente "ruffiano".
Il soggetto, come si evince dal trailer, narra di un ragazzo di colore, fidanzato con una ragazza bianca, che si reca presso la casa dei genitori di lei per fare la loro conoscenza. Ma subito si intuisce che c'è qualche cosa di strano in quei luoghi...
Non è girato male, la parte centrale è abbastanza inquietante e il regista gestisce bene il mix di generi (horror, thriller e commedia) ma non mi ha convinto del tutto, specialmente nel finale.
Esaltato da una certa critica che lo ha definito film intelligente e satirico, secondo me non lo è affatto; è semplicemente "ruffiano".
E non è nemmeno originale come sembra, perché quando i nodi vengono al pettine, non si può fare a meno di pensare ad un thriller dai toni horror di qualche anno fa che aveva praticamente lo stesso plot twist finale.
Ovviamente non citerò il titolo del suddetto film per non spoilerare nulla ma chi, alla fine, avrà visto entrambe le pellicole, non potrà evitare di notare le similitudini tra le due opere cinematografiche.
Ovviamente non citerò il titolo del suddetto film per non spoilerare nulla ma chi, alla fine, avrà visto entrambe le pellicole, non potrà evitare di notare le similitudini tra le due opere cinematografiche.
Per me, un film sopravvalutato.
VOTO: 6.5
giovedì 11 maggio 2017
SCARFACE-LO SFREGIATO -Mini Recensione-
Ormai vecchissimo gangster movie, girato nell'epoca dei veri gangster.
Molto violento per quei tempi, con l'ottima regia di Howard Hawks/Richard Rosson (prodotto da Hughes) e una sceneggiatura notevole.
Paul Muni, che interpreta lo "sfregiato" è incredibile nella parte, inoltre mi chiedo come sia stato possibile eludere la censura dell'epoca rappresentando in modo così palese il rapporto morboso e incestuoso tra "Scarface" Tony Camonte e la sorella Francesca.
Liberamente ispirato alla figura di Al Capone.
Davvero un gran bel film, comunque.
VOTO: 8
Molto violento per quei tempi, con l'ottima regia di Howard Hawks/Richard Rosson (prodotto da Hughes) e una sceneggiatura notevole.
Paul Muni, che interpreta lo "sfregiato" è incredibile nella parte, inoltre mi chiedo come sia stato possibile eludere la censura dell'epoca rappresentando in modo così palese il rapporto morboso e incestuoso tra "Scarface" Tony Camonte e la sorella Francesca.
Liberamente ispirato alla figura di Al Capone.
Davvero un gran bel film, comunque.
VOTO: 8
mercoledì 10 maggio 2017
L'UOMO CHE UCCISE LIBERTY VALANCE -Mini Recensione-
Per me il miglior western di John Ford, oltre che la miglior perfomance di Wayne, che riesce a tener testa, a tratti perfino ad oscurare, a un grande attore come James Stewart, qui perfetto nel ruolo dello sprovveduto cittadino dell'est che tenta di portare la civiltà nel selvaggio West.
Lee Marvin è meravigliosamente detestabile (ma credibile) e le auto citazioni "Fordiane" si sprecano: John Wayne è vestito come Ringo Kid di Ombre Rosse, il codardo Marshal cittadino è interpretato da un altro attore feticcio di Ford (Andy Devine) e risulta essere sposato con una giovane donna ispanica (con lo stesso identico nome) proprio come il suo personaggio in Ombre Rosse.
Insomma, tutti gli elementi classici dei western di John Ford in un unico film: "Qui siamo nel West, dove se la leggenda diventa realtà, vince la leggenda".
Capolavoro.
Lee Marvin è meravigliosamente detestabile (ma credibile) e le auto citazioni "Fordiane" si sprecano: John Wayne è vestito come Ringo Kid di Ombre Rosse, il codardo Marshal cittadino è interpretato da un altro attore feticcio di Ford (Andy Devine) e risulta essere sposato con una giovane donna ispanica (con lo stesso identico nome) proprio come il suo personaggio in Ombre Rosse.
Insomma, tutti gli elementi classici dei western di John Ford in un unico film: "Qui siamo nel West, dove se la leggenda diventa realtà, vince la leggenda".
Capolavoro.
VOTO: 9
martedì 9 maggio 2017
SFERA -Mini Recensione-
Ora dovrò leggermi il romanzo (e magari recensirlo) per vedere se la colpa di una storia così raffazzonata è anche di Crichton (ma non credo).
Il film parte bene, incuriosisce e non vedi l'ora di scoprire da dove viene quel velivolo ritrovato in fondo all'oceano.
Poi inizia il delirio e non capisci più nulla.
Levinson ci azzecca poco con questo genere di film e Hoffman ce la mette tutta nel provare a tenere a galla la baracca, a differenza degli altri attori. Sharon Stone (la peggiore) pare davvero annoiarsi a morte per tutto il tempo.
Finale insulso e da presa in giro, tanto che ad un certo punto il regista si disinteressa dell'origine dalla nave spaziale. Come ci è arrivata lì? Come e perché?
Il film parte bene, incuriosisce e non vedi l'ora di scoprire da dove viene quel velivolo ritrovato in fondo all'oceano.
Poi inizia il delirio e non capisci più nulla.
Levinson ci azzecca poco con questo genere di film e Hoffman ce la mette tutta nel provare a tenere a galla la baracca, a differenza degli altri attori. Sharon Stone (la peggiore) pare davvero annoiarsi a morte per tutto il tempo.
Finale insulso e da presa in giro, tanto che ad un certo punto il regista si disinteressa dell'origine dalla nave spaziale. Come ci è arrivata lì? Come e perché?
VOTO: 4.5
lunedì 8 maggio 2017
LA CADUTA DELLE AQUILE -Mini Recensione-
Probabilmente il miglior film di John Guillermin, regista secondo me piuttosto sottovalutato.
George Peppard qui è perfettamente in parte e gli basta quel suo tipico sorriso da canaglia per caratterizzare alla perfezione l'arrivista e bastardo pilota tedesco protagonista del film; fino alla fine non si sa se adorarlo o detestarlo.
Le battaglie e le evoluzioni aeree sono girate benissimo e non pesano più di tanto gli inserti con gli attori girati in studio davanti ad uno schermo (ma era tipico di quegli anni). La scena finale, con le carrellate da dietro il pubblico che assiste alle evoluzioni del monoplano sullo sfondo, l'ho sempre trovata grandiosa. Si sa che deve accadere qualche cosa, ma non sai quando...
Ottimo anche il resto del cast (James Mason su tutti), però in originale gli attori tedeschi hanno un marcato accento teutonico rispetto a quelli anglosassoni e la cosa infastidisce.
Da rivalutare
George Peppard qui è perfettamente in parte e gli basta quel suo tipico sorriso da canaglia per caratterizzare alla perfezione l'arrivista e bastardo pilota tedesco protagonista del film; fino alla fine non si sa se adorarlo o detestarlo.
Le battaglie e le evoluzioni aeree sono girate benissimo e non pesano più di tanto gli inserti con gli attori girati in studio davanti ad uno schermo (ma era tipico di quegli anni). La scena finale, con le carrellate da dietro il pubblico che assiste alle evoluzioni del monoplano sullo sfondo, l'ho sempre trovata grandiosa. Si sa che deve accadere qualche cosa, ma non sai quando...
Ottimo anche il resto del cast (James Mason su tutti), però in originale gli attori tedeschi hanno un marcato accento teutonico rispetto a quelli anglosassoni e la cosa infastidisce.
Da rivalutare
VOTO: 7,5
domenica 7 maggio 2017
L'ULTIMO SAMURAI -Mini Recensione-
L'ultimo samurai, ovvero: se l'imperatore bimbominkia si fosse svegliato prima, avrebbe evitato un inutile massacro...
Scherzi a parte, non è poi tanto male questo film.
Certo, Tom Cruise si sforza fino all'ultimo di sembrare convincente nel ruolo del militare alcolizzato afflitto dai rimorsi e a tratti ce la fa, ma praticamente tutti gli attori giapponesi presenti sono più bravi di lui (Ken Watanabe rules), la storia poi è praticamente Pocahontas in Giappone e la regia di Zwick abusa troppo del rallenty nelle scene di battaglia, ma la pellicola funziona.
La pomposa ed epica musica di Zimmer aiuta molto, ma rimane un film ben girato che non mi annoia nemmeno dopo l'ennesima visione.
Scherzi a parte, non è poi tanto male questo film.
Certo, Tom Cruise si sforza fino all'ultimo di sembrare convincente nel ruolo del militare alcolizzato afflitto dai rimorsi e a tratti ce la fa, ma praticamente tutti gli attori giapponesi presenti sono più bravi di lui (Ken Watanabe rules), la storia poi è praticamente Pocahontas in Giappone e la regia di Zwick abusa troppo del rallenty nelle scene di battaglia, ma la pellicola funziona.
La pomposa ed epica musica di Zimmer aiuta molto, ma rimane un film ben girato che non mi annoia nemmeno dopo l'ennesima visione.
sabato 6 maggio 2017
KICK-ASS -Mini Recensione-
Per la serie: la dura e violenta realtà di un novello supereroe.
Dissacrante, scorrettissimo, citazionista e un sacco divertente.
Abbiamo Nicholas Cage nella sua migliore performance degli ultimi anni (qui è Big Daddy ma è praticamente un Bat Man migliore di quello Affleck), una Chloë Grace Moretz bambina ma tremendamente cattiva e Aaron Taylor Johnson nei panni di Kick-Ass, una specie di Spiderman/Peter Parker ancora più sfigato.
Un film che non si prende mai troppo sul serio ed è per questo motivo, paradossalmente, che lo ritengo uno dei migliori Cinecomic mai girati.
E domani mi guardo il sequel.
VOTO: 7,5
Dissacrante, scorrettissimo, citazionista e un sacco divertente.
Abbiamo Nicholas Cage nella sua migliore performance degli ultimi anni (qui è Big Daddy ma è praticamente un Bat Man migliore di quello Affleck), una Chloë Grace Moretz bambina ma tremendamente cattiva e Aaron Taylor Johnson nei panni di Kick-Ass, una specie di Spiderman/Peter Parker ancora più sfigato.
Un film che non si prende mai troppo sul serio ed è per questo motivo, paradossalmente, che lo ritengo uno dei migliori Cinecomic mai girati.
E domani mi guardo il sequel.
VOTO: 7,5
venerdì 5 maggio 2017
SAINTS & SOLDIERS -Mini Recensione-
Vorrei segnalare un film bellico indipendente molto buono.
Ardenne, 1944.
Quattro soldati americani scampati fortunosamente al massacro di Malmedy e armati di un unico fucile, devono provare a ricongiungersi con le forze alleate e, per complicare ulteriormente le cose, si aggrega a loro un aviatore inglese paracadutatosi in quella zona; quest'ultimo è anche in possesso di preziose informazioni in codice che deve consegnare personalmente a chi di dovere.
Un piccolo grande film, ben girato e recitato, molto "spirituale" (ma niente di eccessivo), per nulla scontato e privo di qualsiasi retorica.
Ammetto pure che mi ha fatto un po' commuovere.
Lo consiglio vivamente a tutti gli appassionati del genere (e non).
Ardenne, 1944.
Quattro soldati americani scampati fortunosamente al massacro di Malmedy e armati di un unico fucile, devono provare a ricongiungersi con le forze alleate e, per complicare ulteriormente le cose, si aggrega a loro un aviatore inglese paracadutatosi in quella zona; quest'ultimo è anche in possesso di preziose informazioni in codice che deve consegnare personalmente a chi di dovere.
Un piccolo grande film, ben girato e recitato, molto "spirituale" (ma niente di eccessivo), per nulla scontato e privo di qualsiasi retorica.
Ammetto pure che mi ha fatto un po' commuovere.
Lo consiglio vivamente a tutti gli appassionati del genere (e non).
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giovedì 4 maggio 2017
I MAGNIFICI 7 -Mini Recensione-
Eccolo qua, il mio western preferito.
Un film perfetto, senza una sbavatura. Inquadrature perfette, regia impeccabile (Sturges saprà ripetersi in questo modo anche con LA GRANDE FUGA) , il passo felino di Brynner, lo scanzonato McQueen, la sbruffonaggine di Buchholtz, la codardia di Vaughn, l'apparente pigrizia di Coburn, l'espressione granitica di Bronson e il solito Wallach che ti rimane simpatico anche se interpreta il villain di turno.
Come ho detto tante volte, è il MIO western per antonomasia, quello che da bambino attendevo con entusiasmo che passasse in tv per rivederlo.
Per non parlare della storica e ormai mitica colonna sonora.
Un film perfetto, senza una sbavatura. Inquadrature perfette, regia impeccabile (Sturges saprà ripetersi in questo modo anche con LA GRANDE FUGA) , il passo felino di Brynner, lo scanzonato McQueen, la sbruffonaggine di Buchholtz, la codardia di Vaughn, l'apparente pigrizia di Coburn, l'espressione granitica di Bronson e il solito Wallach che ti rimane simpatico anche se interpreta il villain di turno.
Come ho detto tante volte, è il MIO western per antonomasia, quello che da bambino attendevo con entusiasmo che passasse in tv per rivederlo.
Per non parlare della storica e ormai mitica colonna sonora.
VOTO: 9
mercoledì 3 maggio 2017
LA NOTTE DELL'AQUILA -Mini Recensione-
Adoro John Sturges, un regista secondo me troppo sottovalutato.
Ecco il suo ultimo lavoro, un film bellico alla vecchia maniera. Non un capolavoro ma comunque ben interpretato e girato con professionalità. E' interessante perché qui si ribaltano i soliti cliché del genere: i protagonisti sono un gruppo di paracadutisti nazisti in missione segreta sul suolo inglese, ma sarebbero anche i "cattivi" del film, in realtà.
Eppure non si può far a meno di tifare per loro, almeno un poco, anche perché come controparte troviamo degli alleati americani piuttosto fessi ed incapaci.
Ottima la performance di Donald Pleasence, che interpreta un Himmler opportunista ma allo stesso tempo abbastanza idiota. Michael Caine caratterizza molto bene il suo colonnello Steiner, Sutherland gigioneggia come al solito e anche Robert Duvall è una garanzia.
Voto 7
martedì 2 maggio 2017
KONG: SKULL ISLAND -Mini Recensione-
Davvero una figata di film.
Molto anni 70/80 e non solo per l'ambientazione perfettamente ricreata (pare quasi un film del decennio degli 80's ambientato però 10 anni prima) ma anche per l'ingenuità a tratti della storia che richiama, appunto, le pellicole dell'epoca.
Bravi gli attori (perfino Samuel L. Jackson mi ha convinto), con un John C. Reilly però una spanna sopra tutti.
Qualche difettuccio c'è, tipo l'uscita di scena troppo anonima di uno dei protagonisti principali (non dico quale, ovviamente) e altre piccole sbavature di sceneggiatura.
Ma è un film molto divertente e citazionista (c'è molto di Apocalypse Now ma non solo) che probabilmente prende a schiaffi tutti i vari blockbusters degli ultimi tempi.
Sicuramente anche migliore del King Kong di Peter Jackson, dove la presenza e la caratterizzazione dello scimmione risultavano davvero pesanti.
Consigliato!
Molto anni 70/80 e non solo per l'ambientazione perfettamente ricreata (pare quasi un film del decennio degli 80's ambientato però 10 anni prima) ma anche per l'ingenuità a tratti della storia che richiama, appunto, le pellicole dell'epoca.
Bravi gli attori (perfino Samuel L. Jackson mi ha convinto), con un John C. Reilly però una spanna sopra tutti.
Qualche difettuccio c'è, tipo l'uscita di scena troppo anonima di uno dei protagonisti principali (non dico quale, ovviamente) e altre piccole sbavature di sceneggiatura.
Ma è un film molto divertente e citazionista (c'è molto di Apocalypse Now ma non solo) che probabilmente prende a schiaffi tutti i vari blockbusters degli ultimi tempi.
Sicuramente anche migliore del King Kong di Peter Jackson, dove la presenza e la caratterizzazione dello scimmione risultavano davvero pesanti.
Consigliato!
Voto: 7+
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