Terzo capitolo della saga con Axel Foley, diretto probabilmente per questioni alimentari da John Landis
Questa volta il nostro piedipiatti di Detroit torna a Los Angeles seguendo le tracce del criminale che ha ammazzato il suo capo, ritrovandosi in un parco dei divertimenti...
L'idea di partenza secondo me non era nemmeno male, ma ambientare praticamente l'intero film in Luna Park alla lunga stanca. Lo sceneggiatore è lo stesso del primo Die Hard ma qui non c'è Bruce Willis nei panni di McClane.
Rivedendolo dopo anni, c'è da dire che effettivamente mi è parso migliore del secondo capitolo; almeno qui ci sono parecchie gag che vanno a segno e anche i comprimari, Judge Reihnold su tutti, funzionano meglio.
La regia di Landis è forse troppo "vecchia scuola" per un action degli anni '90, sopratutto se messa al confronto con gli altri film della serie. L'ho trovata molto statica ed elementare.
Funzionano meglio le scene di humor rispetto a quelle action, ma non è così pessimo come ricordavo o dicono in giro.
VOTO: 6
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