Ma cominciamo subito con la recensione.
Los Angeles. 1949. Il boss Mickey Cohen spadroneggia brutalmente nella città degli angeli, finché il capo della polizia decide di formare una task force per porre fine ai suoi traffici illeciti...
Il plot, ovviamente, richiama parecchio quello de Gli Intoccabili, quindi il paragone è difficile da evitare. In effetti anche il boss di turno, interpretato in modo eccessivamente sopra le righe da Sean Penn, vorrebbe richiamare l'Al Capone di De Niro, ma il confronto proprio non regge. Penn esagera così tanto nella recitazione che il suo bosso risulta involontariamente comico e grottesco.
Il cast dei "cloni" degli Intoccabili, invece, funziona meglio, anche se Ryan Gosling ha troppo la faccia da ragazzino per sembrare un duro poliziotto incorruttibile. Bene invece Josh Brolin e un sorprendente Robert Patrick. Abbiamo pure Giovanni Ribisi, che di solito interpreta il tipo ritardato dalla parlata strascicata o il genio della situazione. Qui fa il genio (sempre dalla parlata strascicata) ma siccome è molto bravo a farlo, la sua scelta calza a pennello.
Il primo vero problema del film è lo sviluppo della trama e la caratterizzazione dei personaggi: si intuisce fin da subito dove andrà a parare la storia e chi, tra il gruppo di poliziotti, farà una brutta fine.
Il secondo problema è la regia di Ruben Fleicher: tralasciando l'inevitabile paragone con De Palma (secondo me ha tentato pure di citarlo in alcune scene), non mi ha proprio convinto, soprattutto nella direzione degli attori (a tratti troppo sopra le righe) e in alcune scene troppo comiche e "goffe" per una pellicola del genere.
Una mezza occasione sprecata, probabilmente, che però non mi sento di bocciare del tutto.
Il plot, ovviamente, richiama parecchio quello de Gli Intoccabili, quindi il paragone è difficile da evitare. In effetti anche il boss di turno, interpretato in modo eccessivamente sopra le righe da Sean Penn, vorrebbe richiamare l'Al Capone di De Niro, ma il confronto proprio non regge. Penn esagera così tanto nella recitazione che il suo bosso risulta involontariamente comico e grottesco.
Il cast dei "cloni" degli Intoccabili, invece, funziona meglio, anche se Ryan Gosling ha troppo la faccia da ragazzino per sembrare un duro poliziotto incorruttibile. Bene invece Josh Brolin e un sorprendente Robert Patrick. Abbiamo pure Giovanni Ribisi, che di solito interpreta il tipo ritardato dalla parlata strascicata o il genio della situazione. Qui fa il genio (sempre dalla parlata strascicata) ma siccome è molto bravo a farlo, la sua scelta calza a pennello.
Il primo vero problema del film è lo sviluppo della trama e la caratterizzazione dei personaggi: si intuisce fin da subito dove andrà a parare la storia e chi, tra il gruppo di poliziotti, farà una brutta fine.
Il secondo problema è la regia di Ruben Fleicher: tralasciando l'inevitabile paragone con De Palma (secondo me ha tentato pure di citarlo in alcune scene), non mi ha proprio convinto, soprattutto nella direzione degli attori (a tratti troppo sopra le righe) e in alcune scene troppo comiche e "goffe" per una pellicola del genere.
Una mezza occasione sprecata, probabilmente, che però non mi sento di bocciare del tutto.
VOTO: 7-
Nessun commento:
Posta un commento