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domenica 26 dicembre 2021

LA CONQUISTA DEL WEST (1962) -Recensione-

L'epopea della conquista del selvaggio West narrata seguendo le gesta e le avventure di tre generazioni di una tipica famiglia di coloni americani...
Diviso in episodi, con un cast stellare e diretto a "sei mani" da John Ford, Henry Hathaway e George Marshall, La Conquista del West (How the West Was Won, in originale) può essere considerato il film western più epico di sempre. Girato in Cinerama (un complicato sistema che necessitava l'uso di tre macchine da presa in contemporanea), sono riuscito a recuperare la versione Blu-Ray che simula lo schermo ricurvo del formato originale e per la quale è stato eseguito un eccezionale lavoro di restauro. Sono stati anche resi quasi impercettibili i punti di sovrapposizione dei tre diversi spezzoni di pellicola che formavano l'immagine completa. Un spettacolo in HD da togliere quasi il fiato.
Tornando al film, al giorno d'oggi fanno sorridere certe scelte dei casting degli anni '60, dove un James Stewart già 54enne si ritrova a interpretare un personaggio che dovrebbe avere almeno venti anni di meno, soprattutto se comparato a Carrol Baker, la ragazza di cui si innamora, che era di ventitré anni più giovane. E la stessa Baker, nell'episodio successivo, si ritrova a essere la madre di George Peppard, attore che nella vita reale aveva tre anni in più di lei. Il trucco di scena non è un granché (ma a quei tempi era lo standard), risultando così poco credibile in quel ruolo. Stessa cosa si può dire per l'invecchiamento "posticcio" di Debbie Reynolds (che interpreta la sorella) verso la fine del film.
Detto questo, la pellicola è davvero spettacolare, merito anche del suddetto formato Cinerama, che però causò molti problemi ai registi che si alternarono dietro la macchina da presa. Se Henry Hathaway ci mise poco ad adattarsi (nei controcampi gli sguardi degli attori sembravano non incrociarsi nonostante si trovassero uno di fronte all'altro), John Ford ebbe non poche difficoltà; il famoso regista, infatti, aveva l'abitudine di dirigere le scene posizionandosi di fianco all'obiettivo della macchina da presa, ma girando in Cinerama finiva involontariamente per entrare in campo. 
L'uso del suddetto formato rendeva pressoché impossibile girare i primi piani degli attori, ma in un film corale come questo non ci si fa quasi caso.
Ottime le scene d'azione, girate con mano sicura da degli specialisti del genere western.
La colonna sonora, manco a dirlo, è tipica dei film di quegli anni: composizioni epiche e pompose che risaltano ancora di più la spettacolarità delle riprese aeree e dei campi lunghissimi.
Nient'altro da aggiungere: capolavoro.

VOTO: 8



 

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