Un film probabilmente non abbastanza apprezzato da pubblico e critica che mi ha davvero sorpreso, anche perché ha almeno un paio di scene notevoli; e non tanto per come sono state girate, ma per quello che rappresentano e mostrano.
Owens, ad un certo punto, si ritroverà a pensare che nella Germania nazista potrebbe avere quasi più diritti che nei democratici USA dove è nato e cresciuto. E' una contraddizione che funziona alla grande, che fa riflettere, senza nessuna retorica. Sarà proprio un atleta tedesco, che lui batterà in pista, a fargli comprendere a fondo l'orrore del nazismo.
Ma una volta tornato in patria da vincitore, Jesse Owen tornerà ad essere trattato da uomo di colore, com'era prima di diventare un campione olimpico.
Non solo un ottimo film sportivo, quindi.
La regia di Stephen Hopkins è abbastanza pulita, senza fronzoli e piuttosto semplice; il che non è detto che sia un male per un film come questo.
E' ben recitato, con ottime scenografie e storicamente abbastanza fedele, anche se Avery Brundage, interpretato da Jeremy Irons, è rappresentato in maniera un tantino troppo positiva.
VOTO: 7,5
Io l'ho apprezzato tantissimo come te, d'altronde il voto è identico, perché davvero bello e molto interessante ;)
RispondiEliminaMi fa piacere trovare qualcuno che la pensa come me.
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