Probabilmente il secondo film icona degli anni '80 per eccellenza (dopo Ritorno al futuro) anche se secondo qualcuno è solo un filmaccio di stampo "Reaganiano"che ha ben poco da dire.
In realtà, se lo si prende per quello che è, non è proprio malaccio.
Tom Cruise era in piena rampa di lancio verso una duratura carriera cinematografica, un Val Kilmer che di lì a poco sarebbe esploso (per durare troppo poco), la classica regia con fotografia patinata e montaggio perfetto di Tony Scott (non c'è una sola inquadratura fuori posto) col difetto però di avere una storia che vorrebbe essere seria ma che invece risulta molto superficiale, tanto che i sensi di colpa per la morte dell'amico del protagonista Maverik/Cruise durano un quarto d'ora, più o meno.
Ma ci si diverte, forse con molta nostalgia degli anni '80, quando quelli come me erano quasi adolescenti e vedevano gli USA come la terra promessa.
Chi se ne frega se i russi vengono ritratti come delle semplici comparse quasi fuori campo (non li vediamo nemmeno mai in faccia) da odiare a prescindere perché comunisti cattivi: dopo tutto eravamo all'apice della guerra fredda (il comunismo sovietico si sarebbe sgretolato tre anni dopo).
E poi c'è la presenza di una giovane e ultra sexy Kelly McGillis che da sola vale mezzo film.
Non metto in dubbio che sia un film icona di quei tempi e che sia anche un gran bel film ma sinceramente mai amato davvero, giacché quel che ricordo è soprattutto la musica e la storia d'amore, l'azione stranamente no..
RispondiEliminaDovevo nominare anche la colonna sonora di Giorgio Moroder, infatti.
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