Giusto l'altro giorno discutevo con un amico sul fatto che molti critici infilano la politica in qualsiasi film, anche nel peggior (o miglior) action americano.
Be', questo è uno di quei film in cui il messaggio politico c'è, eccome, purtroppo: "Noi americani siamo i migliori, quindi se ci sentiamo minacciati abbiamo tutto il diritto di attaccarvi preventivamente!"
Spero che il motivo di tutto questo sia stato quello di "ruffianarsi" il più alto numero di spettatori americani.
Tornando "seri" (mica tanto), parliamo degli aspetti tecnici.
Ci sono un sacco di cliché ed ingenuità, partendo dal solito "insider" che aiuta i terroristi ad infiltrarsi (anche se non ci viene spiegato il perché), gli stessi terroristi che mandano un uomo alla volta a cercare colui che li sta intralciando, l'immancabile villain sopra le righe (il comunque bravo Gary Oldman) che si crede nel giusto e il presidente USA che vorrebbe salvare prima gli innocenti, ma contemporaneamente non vuole cedere ai ricatti dei terroristi per principio.
Per non parlare dei membri del suo staff che si immolano al suo posto in un battito di ciglia.
"Signor Presidente, morirò io al suo posto. Non si preoccupi per mia moglie e i miei figli: meglio dei bambini orfani di padre che un Paese orfano del proprio Presidente!"
Ok, questa battuta nel film non esiste, ma il concetto è questo.
E non manca neppure la colonna sonora ridondante di Jerry Goldsmith che con un arrangiamento stile "inno funebre militare" rende il tutto ancora più fragorosamente retorico.
Harrison Ford qui rifà praticamente lo stesso personaggio che abbiamo già visto in Giochi di potere, Il fuggitivo, ecc.
Regia di Petersen non pervenuta ed effetti speciali datati e ridicoli.
Insomma, come NON girare un action movie americano.
Eppure tutto sommato è divertente, se non lo si prende sul serio. Ma non basta a salvarlo.
VOTO: 5
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