7 Dicembre 1941: i giapponesi attaccano la base americana di Pearl Harbor.
Gli Stati Uniti entreranno così in guerra, prendendosi la prima rivincita nella battaglia che si svolgerà nell'atollo di Midway...
Sinceramente da Emmerich mi aspettavo peggio.
Il film è però intriso dall'inizio alla fine di impavido patriottismo americano (Emmerich, tedesco di origine, è sempre stato fin troppo ruffiano nei confronti del pubblico statunitense) e i giapponesi sono rappresentati in maniera tutt'altro che lusinghiera (a parte qualche eccezione).
C'è una scena, in particolare, che mi ha fatto saltare dalla poltrona per quanto mi ha infastidito: in pratica c'è un pilota americano che ha appena bombardato Tokyo, uccidendo sicuramente molti innocenti, che rimane schifato quando scopre che i giapponesi bombardano di proposito i civili cinesi... ma lui cosa ha appena fatto? Ecco, queste cose proprio non riesco a mandarle giù.
La sceneggiatura è scontata, tant'è che in un paio di occasioni sono riuscito a anticipare esattamente le battute di alcuni personaggi, e i conflitti interiori dei vari personaggi sono solo abbozzati.
Detto questo, gli attori (quasi tutti giovani e bellocci) se la cavano bene e anche la regia non è troppo ridondante nelle scene d'azione. Mi chiedo però se ultimamente ci sia stata un'involuzione degli effetti speciali, perché tutte le scene di battaglie aeree e navali sembrano uscite da un videogame. Roba da far rimpiangere la grafica digitale di Indipendence Day dello stesso Emmerich di quasi 25 anni fa.
Bene le musiche, che non risultano eccessivamente invadenti.
Tirando le somme: togliendo la pessima scena che ho accennato qui sopra, il film si lascia vedere dall'inizio alla fine senza annoiare.
VOTO: 6,5
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