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domenica 23 febbraio 2020

OVERLORD -Mini Recensione-

Normandia, 1944.
A poche ore dallo sbarco, un gruppo di paracadutisti americani si lancia oltre le linee nemiche per compiere un'azione di sabotaggio per agevolare l'invasione alleata. Ma nei pressi di un piccolo villaggio francese si imbatterà nell'orrore...
Parto subito mettendo in chiaro una cosa: va bene il politicamente corretto, ma non mi puoi inserire due paracadutisti di colore (uno addirittura è il sergente in comando) tra i paracadutisti americani nel 1944, perché è storicamente inesatto. Ed è giusto rimarcalo, perché altrimenti si rischia di dimenticare di come erano trattati i soldati americani di colore all'epoca.
Ma partiamo con la recensione.
Il plot è abbastanza intrigante, seppur non molto originale, e la prima parte del film è coinvolgente, con il ritmo giusto e i personaggi azzeccati, seppur piuttosto stereotipati: oltre al silenzioso ma deciso caporale in comando,  c'è il paracadutista brontolone e chiacchierone con un marcato accento Brooklyn (in lingua originale), per non parlare dell'odiatissimo e sadico ufficiale nazista.
Il cast  comunque se la cava bene, con Wyatt Russell (sì, il figlio di Kurt) una spanna sopra gli altri, probabilmente solo per il fatto che in molte scene pare una copia giovane e bionda del padre.
I problemi del film arrivano quando l'orrore comincia a fare capolino, perché spesso si sconfina con il trash (penso involontario) mandando a quel paese tensione e brividi. Inoltre alcuni riferimenti al videogioco Wolfenstein 3D sono evidenti, e non è un bel segno, a mio modo di vedere.
La regia di Julius Avery ha ottimi spunti in alcune scene, ma nel complesso è discontinua.
Musica nella norma (con una vaga citazione a Carpenter).
Alla fine il film si lascia vedere ma, a costo di risultare ripetitivo, sembra l'ennesima occasione sprecata.


VOTO: 6



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