Altro film che ho rivisto dopo più di 20 anni dall'ultima volta.
Stallone interpreta il classico detenuto che è finito in prigione per una bravata e che vuole soltanto scontare la sua pena per tornare a rifarsi una vita accanto a sua moglie.
Ma il suo vecchio direttore del carcere, con il quale ebbe uno scontro, riesce a farlo trasferire nella sua nuova prigione a pochi mesi dalla scarcerazione, deciso a fargli passare le pene dell'inferno...
Col senno di poi, non mi è sembrato poi tanto male.
Stallone si impegna bene nel risultare credibile nel ruolo da protagonista, mentre Sutherland è perfetto nella parte del direttore sadico. Ottima prova di un giovane Tom Sizemore, invece.
Cliché a parte (tipo i carcerieri più psicopatici di alcuni detenuti, la guardia carceraria che sembra dura e inflessibile ma che poi dimostra di avere una certa umanità), la storia coinvolge.
La regia di John Flynn l'ho trovata però un po' piattina, mentre le musiche di Bill Conti non deludono mai; non manca neppure l'immancabile canzone cantata nei titoli finali.
Da rivedere.
VOTO: 7-
Sinceramente uno dei suoi meno piaciuti..
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