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sabato 16 ottobre 2021

SUPERDEEP -Mini Recensione-

 Unione Sovietica. 1984. Un'epidemiologa russa viene reclutata da un colonnello dell'esercito per recarsi presso il pozzo di Kola, dove qualcosa di pericoloso è stato rinvenuto a una profondità di oltre 12 chilometri.
Sarò l'inizio di un incubo...
Dopo il già recensito Sputnik, ecco un'altra pellicola di genere fanta-horror di produzione russa.
Anche qui i rimandi a La Cosa (la prima parte) sono evidenti, ma soprattutto il film si rifà a Leviathan di George Pan Cosmatos (che a sua volta scopiazzava il capolavoro di Carpenter).
Nella versione che ho recuperato tutti gli attori recitano in inglese con un marcato accento russo (chi più, chi meno) e pare tutto un po' strano, pure perché i dialoghi riprendono il gergo pieno di imprecazioni tipico delle pellicole statunitensi.
Bella, convincente e tosta l'attrice protagonista, che interpreta anche l'unico personaggio ben caratterizzato. Tutti gli altri comprimari, invece, risultano piatti fino all'inverosimile,  tanto che qualche attore sembra perfino annoiarsi e non bastano un paio di improvvisi voltafaccia nel finale per renderli più credibili, anzi...
Il plot di partenza non è affatto male, purtroppo la sceneggiatura è piena di contraddizioni, incongruenze, nonsense e inutili lungaggini. Buona l'atmosfera claustrofobica che pervade la pellicola dall'inizio alla fine, così come gli effetti speciali vecchia scuola (forse un po' troppo "disgustosi" per i miei gusti).
La regia tecnicamente è valida, però il ritmo lento rischia di far annoiare lo spettatore. 
Deludenti le musiche, che a conti fatti risultano abbastanza anonime.
Viste le premesse (e il trailer), il film non mantiene le promesse.
Peccato.

VOTO: 6







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