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sabato 5 ottobre 2019

RITORNO AL FUTURO -Recensione-

Se qualcuno mi chiedesse qual è, secondo me, il film che rappresenta al meglio gli anni '80, citerei senza nemmeno esitare proprio RITORNO AL FUTURO, con la storia di Marty McFly che per errore torna indietro nel tempo con la DeLorean convertita a macchina del tempo del suo amico inventore Doc Brown, rischiando di cancellare la sua stessa esistenza dopo che ha incontrato i suoi giovani genitori...
E dire che la prima volta che lo vidi non mi colpì particolarmente (venne trasmesso, diciamo per "errore", da un piccolissimo canale locale dell'Alto Friuli ancor prima che arrivasse ufficialmente in TV).
Pur comunque amando anche gli altri due sequel della trilogia, il primo capitolo, preso singolarmente, è davvero un gioiellino; il soggetto di partenza è molto originale e la sceneggiatura scritta da Bob Zemeckis e Bob Gale è perfetta (da qualche parte ho letto che dovrebbe essere usata come modello nelle scuole di cinema) e anche gli elementi illogici, tipo la foto con l'immagine di Marty e i suoi fratelli che pian piano svanisce a causa degli eventi del futuro che il protagonista sta cambiando, in realtà aiutano lo spettatore a capire cosa sta accadendo senza bisogno di spiegazioni cervellotiche.
Michael J. Fox, che  fu fin dal principio la prima scelta, una volta aggregato al cast ha decisamente cambiato le sorti del film, affiatandosi in modo incredibile a Christopher Lloyd, il quale a sua volta ha caratterizzato in maniera superba il memorabile personaggio di Doc Brown, lo stralunato scienziato inventore co-protagonista.
Ma anche il resto del cast non è da meno: Thomas F. Wilson, Lea Thompson e Crispin Glover (anche se quest'ultimo risulta forse un tantino sopra le righe).
La regia di Zemeckis non sbaglia un colpo, con i suoi quasi impercettibili piani sequenza, i movimenti di macchina sempre al posto giusto, le citazioni (Harold Lloyd e la sequenza dell'orologio), la memorabile scena nel quale Doc Brown rompe la cosiddetta quarta parete e pare indicare gli spettatori quando pronuncia la famosa frase: "ti rimanderò... indietro nel futuro!".
Poi c'è la colonna sonora di Alan Silvestri, con i suoi tamburi rullanti e i fiati, in stile vagamente "militareggiante", che aiuta a dare ritmo e pathos al climax della storia.
Da menzionare anche l'inconfondibile pezzo di Huey Lewis, The Power of Love, che rappresenta anch'esso al meglio The 80's.
Effetti speciali (pre CGI) ancora perfettamente godibili dopo 34 anni.
L'unica pecca, come ho accennato all'inizio, è che secondo me le sbavature, la confusione e il nonsense di certi passaggi della parte II e III inevitabilmente finiscono per trascinarsi dietro anche questo primo capitolo, che avrei preferito rimanesse un'opera unica (com'era originariamente stato pensato).
Una pellicola che non mi stancherò mai di rivedere.

VOTO: 8,5











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