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mercoledì 14 novembre 2018

RED TAILS -Mini Recensione-

Quando un film viene definito "inedito" da Sky (effettivamente non c'è stata traccia nei cinema italiani) ed è diretto da un regista sconosciuto, inevitabilmente mi suona in testa un campanello d'allarme.
Ma ogni tanto mi capita di non voler ascoltare questo campanello, quindi questa volta ho deciso di dare una possibilità a questa pellicola.
La storia, per chi non è esperto in materia, racconta delle gesta del primo squadrone di piloti afroamericani della WW2, squadrone che aveva base proprio in Italia.
Il film inizia subito con un combattimento aereo ma praticamente al primo fotogramma cosa mi ritrovo? Il ghigno sadico di un pilota nazista che sottolinea, parlando un aspro tedesco, il suo desiderio abbattere più aerei americani possibile.
Partiamo male. Ma molto male.
Capisco subito a cosa andrò incontro, ovvero la sagra degli stereotipi e cliché: il pilota scavezzacollo, quello religioso, il capitano ubriacone, la mascotte del gruppo, il novellino.
I tedeschi praticamente senza e volto (tranne quello col ghigno a inizio film, che riapparirà più volte), tutti cattivi e con la mira piuttosto scarsa.
Non manca, ovviamente, il conflitto tra ufficiali bianchi e quelli di colore, la storia d'amore che...(no spoiler), oltre al finale scontato, anche riguardo il destino di ogni personaggio principale.
Ci ho azzeccato in tutto.
Anche la colonna sonora, sebbene non mi sia dispiaciuta, cade nell'errore di creare un tema "pizza e mandolino" quando ci sono alcune scene ambientate nel paesino italiano (stereotipato pure quello).
La regia di codesto Anthony Hemingway è troppo "televisiva", non a caso viene da quel mondo lì, quindi risulta piuttosto piatta ed elementare.
Buoni gli effetti speciali, con un sacco di aeroplani da guerra in CGI fotograficamente abbastanza realistici.
Eppure la recitazione non è male, se si chiude un occhio (anzi, un orecchio) all'improbabile parlata in italiano (in lingua originale) di Daniela Ruah, con Cuba Goodwin Jr. forse un troppo "scolastico" ma con Terrence Howard una spanna sopra tutti senza faticare troppo.
Un'occasione sprecata, un film ambizioso girato però male e troppo in fretta, storicamente licenzioso (il combattimento finale) e anche leggermente retorico.
Incredibilmente, però, intrattiene bene e non ci si annoia.

VOTO: 6 "politico"






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