Elucubrazioni, recensioni, curiosità varie sui miei film, registi, romanzi e scrittori preferiti.

domenica 15 dicembre 2019

IL MUCCHIO SELVAGGIO -Mini Recensione-

Texas, 1913. Un gruppo di fuorilegge, dopo una rapina andata male, si rifugia in Messico, dove tenta un altro grande colpo alleandosi provvisoriamente con un generale che combatte Pancho Villa...
Il capolavoro di Sam Peckinpah, un "tardo" western (per l'ambientazione) che ha influenzato molti registi (Sergio Leone compreso).
Un cast eccezionale di vecchie glorie del western americano: William Holden, Ernest Borgnine e Robert Ryan su tutti, ma anche Ben Johnson, Warren Oates ed Edmond O'Brian.
Non ci sono buoni nella storia, solo grandi "bastardi". Anzi: gli uomini di legge risultano perfino peggiori dei fuorilegge ai cui danno la caccia.
Lo stile registico di Peckinpah vanta innumerevoli tentativi di imitazione ma rimane ineguagliabile, con il pazzesco montaggio alternato al rallentatore e improvvise accelerazioni durante le scene d'azione e l'esaltazione delle violenza, che non risulta però mai gratuita o eccessiva (a differenza di quasi tutti i suoi successivi imitatori).
Uno dei più grandi western della storia del cinema.
Capolavoro.


P.S.
Howard Hawks disse una volta: "Nel lasso di tempo impiegato da Peckimpah per uccidere qualcuno sullo schermo, io ho già chiamato il becchino per portarsi via i cadaveri" (più o meno).



VOTO: 8,5





lunedì 2 dicembre 2019

COBRA -Mini Recensione-

Nel 1986, probabilmente all'apice della carriera, Stallone abbandona il progetto del film che diventerà poi BEVERLY HILLS COP con Eddie Murphy, decidendo di girare COBRA, pellicola piuttosto violenta che qualcuno definirebbe "fascista".
Si porterà dietro anche parecchie scene che inizialmente aveva scritto per la pellicola precedente.
Il plot di COBRA è un tantino semplice (e pure imbarazzante): il nostro eroe, un poliziotto di Los Angeles dai modi risolutivi e violenti, finisce per dover proteggere una modella da un gruppo di fanatici assassini...
Nel rivederlo dopo moltissimo tempo, in lingua originale, non mi è sembrato poi così male.
Nonostante i numerosi tagli dovuti alla censura e la dozzinale produzione della Cannon Films, le scene d'azione sono montate bene. George Pan Cosmatos ci mise solo la faccia e il nome, perché il film lo diresse Stallone stesso (fu proprio lui a consigliare Cosmatos nel ruolo di "finto" regista a Kurt Russell, qualche anno dopo, per TOMBSTONE).
La giovane Brigitte Nielsen (con parrucca) era un bel vedere e il ruolo, per sua fortuna, non richiedeva particolari doti recitative.
la pellicola rimane comunque violenta, non tanto per quello che si vede (censura a parte), ma piuttosto per il modo in cui vengono mostrate le uccisioni: Marion Cobretti, il personaggio interpretato da Stallone, non prova il minimo rimorso nell'eliminare i cattivi.
E Sly si prende terribilmente sul serio.
Tirando le somme, il film si lascia guardare, se non si pensa troppo al contenuto.

VOTO: 5,5