Elucubrazioni, recensioni, curiosità varie sui miei film, registi, romanzi e scrittori preferiti.

martedì 19 febbraio 2019

TERMINATOR -Mini Recensioni-

Era il 1984 e l'allora sconosciuto James Cameron sfornava questo grande film di fantascienza che ha rivoluzionato il genere e non solo.
Un implacabile cyborg è arrivato da un futuro apocalittico per uccidere Sarah Connor, la madre del capo della (futura) resistenza prima della nascita di quest'ultimo. Spetterà a Kyle Reese, soldato della resistenza che ha anch'esso viaggiato indietro nel tempo, tentare di salvarla.
Quando lo vidi la prima volta in tv ricordo che la figura del Terminator inarrestabile mi terrorizzò non poco, tant'è che ancora oggi mi capita di avere incubi.
La regia di Cameron è qui a tratti ancora un po' grezza, ma ci sono alcune sequenze davvero notevoli, tipo la scena al rallentatore al Tech Noir.
Soggetto e sceneggiatura eccezionali. 
Schwarzenegger nel suo ruolo più famoso (e che fece suo, a dispetto di Cameron che all'inizio non lo avrebbe voluto) mentre la coppia Linda Hamilton e Michael Biehn funziona benissimo.
Ottima fotografia di Adam Greenberg ed efficacissima e ormai iconica musica elettronica di Bred Fiedel.
Il film, di per sé, non è affatto invecchiato ma bisogna ammettere che alcune scene in Stop-Motion appaiono quasi ingenue al giorno d'oggi.
Il primo capitolo di una saga che, secondo me, doveva essere "terminata" col secondo capitolo (e il cortometraggio in 3D girato dallo stesso Cameron per un parco divertimenti che si colloca temporalmente subito dopo i fatti di T2).


VOTO: 7.5




lunedì 11 febbraio 2019

SOLO: A STAR WARS STORY -Mini Recensione-

L'idea di partenza, ovvero un film su un giovane Han Solo, sulla carta era molto intrigante, ma c'è sempre il rischio di scontentare una parte dei fan della saga di Star Wars.
E infatti, probabilmente, così è accaduto.
C'è da dire che personalmente ho sempre trovato certi prequel (e questo lo è) piuttosto forzati, perché devi creare una storia che include le informazioni note sul passato di grandi personaggi senza fare casino.
I film ha dei pregi: un ritmo indiavolato, gli effetti speciali sono buoni e Ron Howard non si è fatto prendere la mano lasciandosi andare a virtuosismi di camera inutili e un frenetico montaggio da video clip, come è accaduto invece per le ultime pellicole di Star Wars o i film Marvel.
Veniamo al cast: Alden Ehrenreich ha comunque la giusta faccia tosta per il ruolo, anche se non ha certo l'aspetto fisico e la stazza del giovane Harrison Ford, dato che è almeno 11 cm più basso e la cosa si nota parecchio.
Ma è stata una scelta giusta, a mio modo di vedere.
Woody Harrelson fa sempre la sua porca figura e anche Donald Glover nei panni di Lando Calrissian non mi è dispiaciuto. Non mi ha convinto Emilia Clarke, anche perché il suo personaggio appare un poco piattino.
La trama è un tantino troppo semplice, a tratti prevedibile e i continui plot twist nel finale, che quasi si annullano l'un l'altro, mi hanno un po' irritato.
Tirando le somme, direi che ha più pregi che difetti e l'ho apprezzato più di ROGUE ONE.

VOTO: 7





venerdì 8 febbraio 2019

COMMANDO -Mini Recensione-

John Matrix, un ex membro delle forze speciali americane, è costretto a tornare in azione dopo che un ex commilitone gli ha rapito la figlia...
Siamo nel 1985, un anno dopo Terminator, e la carriera di Schwarzenegger sta decollando in fretta.
La trama di COMMANDO è alquanto semplice e ingenua, ma molto divertente e con un tono decisamente esagerato. Merito del regista Mark L. Lester anche se, spacconate di Schwarzy a parte, il suo stile rimane comunque piuttosto grezzo.
Schwarzy è in piena forma, che cita se stesso in Terminator (almeno in lingua originale); molte battute però funzionano meglio quando è doppiato da Glauco Onorato.
Bene anche la partner femminile Rae Dawn Chong, mentre il villain di turno risulta un poco insulso o comunque non all'altezza del nostro Schwarzy.
Menzione speciale per le musiche elettroniche del compianto James Horner e una piccola apparizione di uno sconosciuto Bill Paxton.
Insomma: uno spassoso action movie degli anni '80 che incassò parecchio e che è diventato un cult per quelli della mia generazione.

VOTO: 7-






sabato 2 febbraio 2019

RED SPARROW -Mini Recensione-

Un ex ballerina del Teatro Bol'šoj diventa un'avvenente spia al servizio dell'intelligence russo e, come prima missione, deve scoprire chi è la talpa che passa informazioni a un agente della Cia...
Tralasciando il fatto che Jennifer Lawrence non ha certo un fisico da ballerina, l'attrice funziona meglio nei panni della giovane spia.
Non è certo la versione russa di Atomica Bionda (del resto questo film è ambientato ai giorni nostri) e si potrebbe definirlo più un thriller "da camera". Infatti è girato quasi completamente in interni, dove le persone principalmente non fanno altro che aprire porte d'ingresso di appartamenti e camere d'albergo dell'Est Europa.
L'azione è ridotta all'osso, ci si annoia parecchio ma si percepisce comunque una certa tensione.
Il cast però funziona; perfino la Lawrence, che di solito trovo insopportabile.
Bravo anche Joel Edgerton (che mi ricorda un po' Kurt Russell da giovane), mentre Jeremy Irons fa la sua porca figura senza forzarsi troppo.
La regia di Francis Lawrence (nessuna parentela con Jennifer) risulta piuttosto piatta e statica.
Il finale riscatta un po' la noia della parte centrale della pellicola.
Si poteva fare di meglio.

VOTO: 6-