Elucubrazioni, recensioni, curiosità varie sui miei film, registi, romanzi e scrittori preferiti.

mercoledì 25 maggio 2022

ROBIN HOOD- L'origine della leggenda -Mini Recensione-

Il giovane Robin di Loxley (un imberbe Taron Egerton) è costretto a partire per le crociate proprio quando doveva sposarsi con l'amata Marion. Al suo ritorno (rimandato a casa per insubordinazione!) si ritroverà (ovviamente)a dover difendere la plebe dalle angherie dello sceriffo di Nottingham, oltre che cercare di riconquistare lady Marion perché, nel frattempo, era stato creduto morto...
Fin dai primi minuti ho iniziato a chiedermi: cosa diavolo sto guardando?
La parte in cui Robin combatte in Terra Santa richiama i combat movie moderni ambientati in Afghanistan, solo che qui ci sono archi e frecce (e anacronistiche balestre a ripetizione) al posto dei fucili.
Jamie Foxx, che interpreta un musulmano "infedele" ma allo stesso tempo anche Little John, nella versione originale parla con l'accento americano del ghetto.
Cast sprecato, con un irritante Ben Mendelsohn nei panni dello sceriffo.
I costumi,  le scenografie ma anche alcuni passaggi della trama creano una versione anacronistica del mondo di Robin Hood che non può funzionare. Tra l'altro, molti di questi aspetti sembrano rubacchiati da una serie tv britannica del 2006 che al confronto sembra un capolavoro.
Anche l'invadente colonna sonora con le contaminazioni elettroniche strizza l'occhio al 21° secolo.
Le scene d''azione sono girate abbastanza bene, ma è l'unica cosa decente di questo film.
Non vedevo l'ora che arrivasse il finale con il prevedibilissimo epilogo che avrebbe dovuto aprire la porta a un eventuale seguito che, grazie a dio, non verrà mai girato.
Ridatemi Kevin Costner con il suo mullet e l'accento americano, per favore!
Due ore del mio pomeriggio buttate.


VOTO: 4








domenica 15 maggio 2022

L'UOMO VENUTO DALL'IMPOSSIBILE -Mini Recensione-

Londra, 1893. Lo scrittore H.G.Wells inventa una macchina del tempo che però finisce nelle mani di Jack Lo Squartatore che, per salvarsi dalla polizia, ne fa uso venendo catapultato nella San Francisco del 1979. Toccherà allo stesso scrittore viaggiare nel futuro per dargli la caccia...
Finalmente sono riuscito a recuperare questo gioiellino di fine anni '70, che a conti fatti non mi ha deluso.
Il plot, apparentemente strampalato, in realtà funziona bene. Gli effetti speciali sono ridotti all'osso, ma è un bene, dato che viene dato più spazio alla storia. La sceneggiatura non è però priva delle ingenuità e dei problemi di logica tipici dei film sui viaggi del tempo.
Ottimo Malcolm McDowell nei panni di uno stralunato H.G.Well che si trova catapultato nel 20° secolo, bene anche David Warner e Mary Steenburgen, la quale, dieci anni dopo, verrà chiamata da Zemeckis per interpretare un ruolo pressoché identico nel terzo capitolo di Ritorno al Futuro.
La regia di Nicholas Meyer (qui all'esordio) è ancora un po' grezza, ma riesce a salvarsi grazie al fatto che è anche autore della sceneggiatura.
Ultima colonna sonora del grande Miklós Rózsa.

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Da recuperare.

VOTO: 7-




domenica 8 maggio 2022

VAN HELSING -Mini Recensione-

Pellicola del 2004, nella quale troviamo una rivisitazione del mito di Dracula secondo Stephen Sommers, dove però il protagonista è un giovane Van Helsing, un cacciatore di mostri al servizio del vaticano...
Ho rivisto questo film dopo più di un decennio con la speranza di poterlo rivalutare, invece l'ho trovato addirittura peggiore di quanto ricordavo. A dire la verità alcune idee di sceneggiatura (almeno sulla carta) non sarebbero male, ma Sommers mette troppa carne al fuoco (si possono trovare quasi tutti i "mostri" della Universal) non riuscendo mai ad amalgamare il tutto.
Se Hugh Jackman comunque funziona, non si può dire lo stesso per Richard Roxburgh nei panni di Dracula: il suo finto accento rumeno (in lingua originale) è fastidiosissimo e la sua recitazione sopra le righe da "tragedia shakesperiana" risulta involontariamente comica. Stesso discorso riguardo l'accento anche per la pur bella Kate Beckinsale, che però a conti fatti delude pure come attrice, purtroppo.
L'invadente uso della CGI (che dopo 18 anni appare ancor più dozzinale) affossa il film anche dal punto di vista della regia.
Forse si salva solo il prologo in bianco e nero nel quale viene portato in vita il mostro di Frankestein, dove Sommers cita il capolavoro originale di James Whale e i suoi seguiti.
Bene invece la colonna sonora di Alan Silvestri, che da sola non può certo salvare la baracca.
Decisamente un brutto e insalvabile film.

VOTO: 4,5