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sabato 2 giugno 2018

UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA - Mini Recensione

Era il 1993 quando a Cannes fece la sua apparizione questo film di Joel Schumacher, ottenendo anche una nomination.
Durante una torrida mattinata a Los Angeles, bloccato in mezzo al traffico, un tranquillo impiegato statale (almeno in apparenza) abbandona  improvvisamente l'auto e si allontana a piedi.
Nel suo girovagare per la città, con la speranza di riuscire a raggiungere l'abitazione dell'ex moglie in occasione del compleanno della figlia, la sua stabilità mentale inizia sempre più a vacillare. Sarà  l'anziano detective Prendergast, all'ultimo giorno prima della pensione, a mettersi sulle su tracce.
Il regista Schumacher è probabilmente il regista più discontinuo di Hollywood, capace di alternare boiate inguardabili a gioiellini interessanti come questo.
Michael Douglas qui è mostruosamente in parte, così come il sempre affidabile Robert Duvall.
Se lo spettatore riesce a provare compassione per Bill Foster, l'impiegato afflitto da esaurimento nervoso, è anche merito di Douglas. Nella scena in cui se la prende con il fanatico nazista non si può evitare di fare il tifo per lui.
Il personaggio dell'anziano detective  a poche ore della pensione è ovviamente un cliché abusato, ma sia Duvall, che la sua caratterizzazione a livello di sceneggiatura, riescono a renderlo perfettamente credibile.
Un bel thriller, che non rinuncia a lanciare solide critiche alla società americana, da rivedere sempre con piacere.

VOTO: 7,5






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